Non buttare l’acqua della pasta: distruggi la tua cucina ogni volta
Cucina - Notizialocale
L’acqua bollente versata nel lavandino sembra un gesto innocuo, ma secondo quanto spiegano gli esperti del settore può mettere a rischio tubature e scarichi domestici.
Nelle cucine italiane è un’abitudine radicata: finita la cottura della pasta, l’acqua viene gettata direttamente nel lavello, spesso senza pensarci due volte. È un gesto rapido, comodo, quasi automatico, che però non tiene conto di come reagiscono le tubature a temperature così elevate. Con il tempo, questo comportamento può tradursi in danni nascosti che emergono solo quando la situazione è già compromessa.
Gli specialisti del settore idraulico spiegano che lo shock termico provocato dall’acqua bollente può indebolire progressivamente i materiali, specialmente nelle abitazioni più datate. Oltre al calore, i residui di amidi e grassi contenuti nell’acqua della pasta contribuiscono a creare depositi difficili da rimuovere, rendendo gli scarichi più vulnerabili e meno efficienti.
Perché l’acqua bollente crea problemi reali
Le tubature domestiche non sono pensate per sopportare ripetuti sbalzi di temperatura. Quando l’acqua a cento gradi scende nello scarico, incontra materiali che, seppure resistenti, subiscono nel tempo microfratture e piccole deformazioni. Questo processo è lento e silenzioso, ma può trasformarsi in perdite o occlusioni che richiedono interventi complessi. La dispersione del calore può inoltre compromettere le giunzioni e i raccordi, soprattutto se già usurati.
A complicare ulteriormente la situazione c’è la componente organica dell’acqua di cottura. Gli amidi, una volta raffreddati, tendono a solidificarsi lungo le pareti interne dei tubi, creando una patina appiccicosa sulla quale si depositano facilmente altre impurità. Anche se l’acqua sembra scorrere normalmente, lo scarico diventa progressivamente più stretto e meno efficiente, aumentando il rischio di blocchi improvvisi.

Le abitudini invisibili che mettono a rischio lo scarico
Molti credono che far scorrere acqua fredda mentre si versa quella bollente possa ridurre il problema, ma gli esperti chiariscono che questa pratica non elimina il rischio. La differenza di temperatura rimane comunque elevata e, nel lungo periodo, le tubature subiscono le stesse sollecitazioni. Inoltre, l’acqua fredda non impedisce agli amidi di attaccarsi, rendendo l’illusione di un gesto “protettivo” solo temporanea.
Anche l’idea che lo scarico “si pulisca da solo” con l’acqua calda è un equivoco diffusissimo. In realtà, la temperatura non è sufficiente a sciogliere i depositi già formati, né a prevenire la loro creazione. Di fronte a un uso quotidiano, l’accumulo avanza senza farsi notare fino al momento critico: rallentamenti, cattivi odori, oppure veri e propri blocchi. Una semplice abitudine domestica può trasformarsi in un danno costoso, motivo per cui gli specialisti invitano a ripensare ai gesti più automatici della routine in cucina.
