Elezioni 2027: la coalizione di governo lavora a un super-candidato | trattative sotterranee già iniziate

Elezioni 2027: la coalizione di governo lavora a un super-candidato | trattative sotterranee già iniziate

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Il centrodestra apre ufficialmente la corsa al Campidoglio e punta su un nome forte dopo il passo indietro di Andrea Abodi. Cresce la convinzione che Giovanni Malagò possa diventare il candidato che cambierà gli equilibri della Capitale.

L’avvicinarsi delle elezioni comunali del 2027 sta già ridisegnando la mappa politica di Roma. La coalizione di governo, da settimane impegnata in valutazioni e incontri lontani dai riflettori, sta cercando un profilo in grado di unire consenso, tecnica e visione. Il primo colpo di scena è arrivato con la rinuncia di Andrea Abodi, ministro dello Sport, che ha messo fine a ogni speculazione sul suo nome. Una scelta che ha accelerato il dibattito interno, aprendo la strada alla figura più quotata: quella di Giovanni Malagò.

La città è sempre più al centro dell’attenzione politica nazionale. Con la riforma dei poteri di Roma Capitale all’orizzonte e una gestione amministrativa percepita come complessa e frammentata, la coalizione di governo vuole presentarsi con un candidato capace di apparire credibile agli occhi di un elettorato che negli ultimi anni ha spesso preferito l’astensione.

Il passo indietro di Abodi e il nuovo equilibrio nel centrodestra

A “Un giorno da pecora”, Abodi ha usato toni sinceri e inusuali per la politica italiana. Ha definito “affascinante” il lavoro del sindaco di Roma, ma ha ammesso di non sentirsi all’altezza di guidare una macchina amministrativa così complessa. Una dichiarazione spiazzante, sostenuta con coerenza dalla sua affermazione più netta: “Non sono in grado di farlo”. Parole che segnano il definitivo tramonto della sua possibile candidatura, già sfumata anni fa quando, nel 2021, la coalizione aveva preferito puntare su Enrico Michetti.

Il ministro ha poi rivolto una breve valutazione al sindaco uscente Roberto Gualtieri, definendo il suo operato come quello di chi “fa quello che può” di fronte a un sistema difficile da governare. Un giudizio moderato che conferma la volontà di mantenere il dibattito su un piano istituzionale, senza alimentare polemiche inutili.

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La pista Malagò diventa reale: il nome che può ribaltare il quadro

Con Abodi fuori dai giochi, l’attenzione della coalizione si è spostata su un altro profilo: Giovanni Malagò. Fino a pochi mesi fa il suo nome era circolato come semplice indiscrezione; oggi è considerato il favorito all’interno di Fratelli d’Italia e non solo. All’ex presidente del CONI vengono riconosciute caratteristiche che il centrodestra ritiene decisive: eleganza istituzionale, credibilità internazionale, relazioni trasversali e una rete consolidata nel mondo dello sport e dell’economia.

La convinzione diffusa è che Malagò possa attrarre non solo l’elettorato tradizionale della coalizione, ma anche indecisi e astenuti, un elemento chiave per conquistare Roma dopo anni di tentativi andati a vuoto. Il suo ruolo alla guida della Fondazione Milano-Cortina 2026 rappresenta poi un biglietto da visita importante, dimostrando capacità gestionali spendibili in una realtà complessa come la Capitale.

Non mancano dubbi da parte di alcune componenti della coalizione, in particolare della Lega, ma il loro peso appare marginale rispetto alla compattezza dimostrata da altri alleati. Ciò che resta da capire è la disponibilità del diretto interessato: Malagò è noto per muoversi solo quando ritiene di poter davvero vincere. Proprio per questo la sua tratta­ tiva appare più concreta che mai.

L’avvicinarsi del 2027 trasforma Roma in un terreno strategico per una coalizione che vuole espandere il proprio perimetro nazionale. E la caccia al “super-candidato”, dopo il passo indietro di Abodi, sembra avere un nome sempre più nitido. Ora resta solo da capire quando arriverà l’annuncio ufficiale e quanto velocemente le diverse anime del centrodestra sapranno compattarsi davanti alla sfida più ambiziosa di tutte: conquistare il Campidoglio.