Sanità nel caos: il sistema non regge più il peso dei pazienti | Nel Lazio i pazienti pagano sulla propria pelle
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Agli Stati generali della Salute, il presidente Francesco Rocca mostra numeri in crescita ma ammette il nodo irrisolto: ogni anno 160mila visite saltano perché i pazienti non si presentano. Un impatto che manda in tilt un sistema già sotto pressione.
La fotografia scattata agli Stati generali della Salute del Lazio racconta una realtà in movimento, fatta di interventi, investimenti e riorganizzazioni, ma anche di criticità che continuano a rallentare il servizio. La sanità regionale registra segnali di miglioramento, ma la richiesta di prestazioni cresce a un ritmo che mette alla prova ogni struttura. Il presidente della Regione ha aperto i lavori con un dato che riassume la portata dell’impegno quotidiano: sei milioni e mezzo di prestazioni gestite dal ReCUP, il sistema di prenotazione centrale. Un volume enorme che fotografa la domanda in aumento e la sfida continua nel garantire tempi di risposta adeguati.
A complicare il quadro, però, c’è un fenomeno che pesa come un macigno. Ogni anno, oltre 160mila persone non si presentano all’appuntamento prenotato. Visite andate perse, slot bruciati, agende che si inceppano. Per questo è stato introdotto un sistema sanzionatorio pensato per scoraggiare il cosiddetto “no show”, che sottrae migliaia di prestazioni al servizio pubblico. Una dispersione che, in un contesto già affollato, rischia di moltiplicare le attese e rallentare l’intera macchina sanitaria.
I numeri che mostrano luci e ombre del sistema
Nel bilancio presentato durante la prima mattina di lavori emerge un quadro articolato. Tra i risultati rivendicati vi sono i passi avanti nella gestione finanziaria, con i bilanci 2023 e 2024 parificati, e le condizioni poste per uscire definitivamente dal piano di rientro. Ma è sul versante clinico-organizzativo che emergono i cambiamenti più significativi.
La riprogrammazione della rete ospedaliera ha portato a un incremento dell’occupazione dei posti letto per acuti, passata dal 71,4% del 2022 al 79,9% del 2025. Sul fronte dell’assistenza territoriale si registra un netto salto di qualità, con le cure domiciliari che hanno raggiunto una copertura del 10,32% degli over 65, quando due anni prima sfioravano appena il 4%. A questi numeri si aggiungono nuovi servizi: 59 COT attivati, 397 posti per la salute mentale, 464 per le dipendenze residenziali, 299 per quelle semiresidenziali, oltre a 1.836 nuove autorizzazioni per RSA, strutture disabili e hospice.

Pronto soccorso, ambulanze e interventi: la pressione resta altissima
Negli ospedali, la pressione non accenna a diminuire. Gli accessi ai pronto soccorso del Lazio sono aumentati del 15% rispetto al 2022, con un leggero miglioramento nei tempi di gestione: l’attesa dalla visita alla dimissione è scesa a 5 ore e 39 minuti, contro le precedenti 7 ore e 9. Anche il tempo tra visita e ricovero si accorcia, pur restando superiore alle 15 ore. Ancora alti, ma in calo, i blocchi delle ambulanze: si è passati da 188 ore di stallo a 95, una diminuzione del 49% che mostra un percorso di recupero ancora da consolidare.
Sul fronte chirurgico si registrano segnali positivi, con un aumento del 7,3% negli interventi ordinari e il 90% di quelli oncologici eseguiti entro soglia. Tutte le strutture sono inoltre inserite nell’agenda digitale del ReCUP, portata dal 10,3% iniziale al 100% nel 2025. E su prestazioni critiche, il 97,1% dei tempi di attesa risulta rispettato.
Importante anche l’apporto del PNRR: 336 grandi apparecchiature acquistate, 16.000 operatori formati sulle infezioni correlate all’assistenza e 30 punti nascita coinvolti nella campagna VRS. Le iniziative di prevenzione hanno infine raggiunto 75.000 tra studenti e docenti, coinvolgendo quasi la metà delle scuole.
Nella seconda giornata si entrerà nel vivo della programmazione futura, con la presentazione delle cinque sfide prioritarie elaborate da professionisti, cittadini ed esperti. L’obiettivo è individuare le linee guida per i prossimi anni, in un sistema che sta cercando di risollevarsi, ma che deve ancora fare i conti con una domanda crescente e con un’organizzazione che, nonostante i progressi, si trova spesso oltre il limite della propria capacità.
