UFFICIALE INPS, tolta la pensione di reversibilità a queste categorie | Ecco la lista
Inps - Notizialocale
L’INPS ha introdotto nuove regole sulla pensione di reversibilità, ridefinendo i requisiti per alcuni beneficiari e restringendo l’accesso a chi non rispetta criteri economici e familiari più stringenti.
Negli ultimi mesi l’attenzione sulle prestazioni previdenziali è cresciuta, soprattutto dopo l’aggiornamento delle linee applicative legate alla reversibilità. Si tratta di una delle misure più delicate del sistema pensionistico, perché coinvolge nuclei familiari che hanno perso un coniuge o un parente da cui dipendevano economicamente. Le novità introdotte puntano a ridurre irregolarità e sovrapposizioni, ridefinendo in maniera più netta chi può continuare a beneficiarne.
Secondo quanto indicato nelle comunicazioni ufficiali, l’obiettivo è assicurare che la reversibilità venga riconosciuta solo a chi dimostra una reale condizione di dipendenza economica dal pensionato deceduto. Questo significa verifiche più puntuali, controlli incrociati sui redditi e nuove soglie che determinano l’accesso o l’eventuale riduzione dell’importo spettante.
Le nuove regole e perché alcuni beneficiari rischiano di perderla
La revisione nasce dalla necessità di allineare la misura alle trasformazioni sociali ed economiche degli ultimi anni. L’INPS ha precisato che il principio centrale resta invariato: la pensione di reversibilità è una tutela pensata per chi non ha mezzi adeguati di sostentamento. Tuttavia, i recenti aggiornamenti prevedono una valutazione più dettagliata del reddito complessivo del beneficiario, includendo tutte le fonti economiche effettivamente disponibili.
Per alcune categorie questo significa un cambiamento significativo: chi supera specifiche soglie di reddito può vedere ridotto l’importo o, nei casi più evidenti, perdere del tutto il diritto alla reversibilità. Tra le situazioni più a rischio rientrano i beneficiari che hanno intrapreso nuove attività lavorative stabili, chi percepisce redditi aggiuntivi consistenti o chi non dimostra più una condizione di effettiva dipendenza economica. Si tratta di verifiche che mirano a evitare sovrapposizioni con altri strumenti di sostegno e a rafforzare l’equità del sistema.

Come cambiano i controlli e cosa devono aspettarsi gli interessati
Le nuove regole non introducono soltanto limiti, ma anche un potenziamento dei controlli. L’INPS ha reso più frequenti le verifiche sui redditi e sugli aggiornamenti della condizione familiare, chiedendo ai beneficiari una maggiore puntualità nelle comunicazioni obbligatorie. Un cambiamento che punta a rendere più efficiente il monitoraggio e a evitare che la prestazione venga erogata a chi non rientra più nei requisiti previsti.
Per molti nuclei familiari è fondamentale comprendere come funzionano queste nuove procedure. Un elemento decisivo è la corretta dichiarazione della propria situazione economica, perché omissioni o irregolarità possono comportare la sospensione immediata della prestazione. Allo stesso tempo, chi rientra pienamente nei requisiti non ha motivo di temere: la misura resta attiva e garantita. Le modifiche introdotte vogliono dunque rafforzare la tutela destinata a chi ne ha davvero bisogno, evitando che la reversibilità venga compromessa da abusi o dichiarazioni incomplete.
