La città che non vuole più morire | È la regina del Lazio: tra calanchi e sogno UNESCO è il posto da visitare assolutamente
Borgo del Lazio - Notizialocale.it (Fonte: Pexels)
Civita di Bagnoregio torna a imporsi come icona del patrimonio italiano: un borgo sospeso sui calanchi che sfida il tempo, conquista visitatori da tutto il mondo e rincorre con determinazione il traguardo UNESCO.
Chiamata “la città che muore” per la sua posizione fragile e soggetta all’erosione, Civita di Bagnoregio è oggi il simbolo opposto: una rinascita culturale e turistica che ha trasformato un luogo a rischio scomparsa in una delle mete più suggestive del Lazio. La sua immagine, sospesa tra roccia e cielo, è entrata nell’immaginario collettivo come un miracolo urbano, un pezzo di storia che resiste nonostante la natura continui a sfidarlo.
Nel corso degli anni la città ha attirato l’attenzione di istituzioni, studiosi e viaggiatori. I calanchi che la circondano, veri giganti di argilla modellati dal tempo, rendono ogni panorama unico. Proprio questa combinazione di fragilità e bellezza ha alimentato il sogno della candidatura a patrimonio UNESCO, sostenuta dal lavoro congiunto di tecnici e amministrazioni locali. Civita non è solo un borgo: è una testimonianza viva della lotta dell’uomo per preservare la propria memoria.
Un ponte verso un’altra epoca: storia, cultura e paesaggi che non si dimenticano
L’arrivo a Civita è già un’esperienza in sé. Il lungo ponte pedonale che la collega al resto del mondo sembra condurre in un’altra epoca, lontana anni luce dalla modernità. Superato l’ingresso, il borgo si rivela in un intreccio di vicoli in pietra, archi medievali e piazzette che conservano l’impronta delle civiltà che lo hanno abitato. Tutto sembra rimasto intatto, come se il tempo avesse deciso di fermarsi per proteggere la sua essenza.
La continua erosione del terreno non ha scoraggiato chi vive e lavora qui. Anzi, ha alimentato un impegno ancora più forte nel mantenere vivo il borgo attraverso restauri, monitoraggi e una gestione attenta dei flussi turistici. Il risultato è un equilibrio delicato ma affascinante, che permette ai visitatori di immergersi in un luogo autentico, dove ogni muro racconta una storia e ogni scorcio apre su vallate modellate dal vento e dalla pioggia.

La rinascita turistica e il sogno UNESCO: un futuro da proteggere
Negli ultimi anni Civita di Bagnoregio ha visto crescere costantemente il numero di visitatori, attratti dalla sua immagine magnetica e da una narrazione che intreccia natura, arte e resilienza. Questo slancio ha portato nuova vita al borgo, con attività ricettive, ristoranti e iniziative culturali che valorizzano le tradizioni locali senza snaturarne l’identità. È una rinascita che passa anche attraverso la consapevolezza del rischio: i calanchi continuano a erodere il terreno, ricordando ogni giorno quanto sia importante intervenire con cura e lungimiranza.
L’obiettivo più ambizioso resta la candidatura UNESCO, vista come un riconoscimento non solo estetico, ma anche sociale e culturale. Ottenere questo prestigioso status significherebbe garantire una tutela più strutturata, fondi dedicati e un’attenzione internazionale che consoliderebbe il futuro della città. Civita vuole vivere, e lo fa con la forza di un luogo che non si arrende, trasformando la sua fragilità in un invito a essere scoperta, rispettata e tramandata.
