Metro B, slitta il potenziamento: i nuovi treni arriveranno più avanti | l’attesa degli utenti continua

Metro B, slitta il potenziamento: i nuovi treni arriveranno più avanti | l’attesa degli utenti continua

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I nuovi treni della metro B non entreranno in servizio a breve: il potenziamento tanto atteso dai pendolari slitta ancora, mentre ritardi e tensioni con il fornitore rallentano l’intero progetto.

Da mesi il rinnovo della flotta della linea B rappresenta una delle priorità per migliorare il trasporto pubblico romano, ma i tempi continuano a dilatarsi. I convogli Hitachi, arrivati in parte già nel 2024, non hanno ancora superato l’articolato percorso di test richiesto prima della messa in servizio, lasciando gli utenti alle prese con mezzi datati e ritardi quotidiani. L’attesa, inizialmente breve, si sta trasformando in un percorso sempre più incerto.

Il titolo riflette un rallentamento ormai evidente: il potenziamento non arriverà nei tempi sperati e l’orizzonte si sposta più avanti, mentre la città guarda con apprensione ai prossimi mesi. Il Comune ha confermato che la messa in servizio non potrà avvenire entro l’anno e che il calendario è ancora condizionato dalle difficoltà operative.

Al centro della vicenda c’è un intreccio di problemi tecnici e organizzativi che riguarda la storica infrastruttura e le modalità delle prove notturne. Un equilibrio delicato, che rende complessa ogni accelerazione e apre scenari imprevedibili per un servizio usurato e bisognoso di rinnovamento.

Un calendario che si allunga e uno scontro che irrigidisce i rapporti

Il primo treno era arrivato a Roma l’8 aprile 2024, seguito dal secondo in agosto. Da allora sono iniziate le prove, ma il sistema non ha retto il piano originario. Nel contratto, il fornitore prevedeva test ogni notte, tra le 23:30 e le 5:00, ma la linea B – nata nel 1955 – necessita di manutenzioni costanti nelle stesse fasce orarie. Di conseguenza, le attività di Hitachi sono state ridotte a tre notti a settimana, rallentando un percorso già complesso.

L’amministrazione capitolina segnala inoltre altre criticità: personale non sufficiente rispetto a quanto previsto e occupazione di più binari del consentito. Elementi che hanno spinto il Comune a valutare l’apertura di un contenzioso formale, segno di un rapporto sempre più teso e di un cronoprogramma che appare difficile da far rispettare. Un contesto che alimenta incertezza e rischia di aumentare ulteriormente i ritardi.

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Ipotesi in campo e prospettive per i passeggeri nel prossimo anno

Per tentare di recuperare tempo, Hitachi ha proposto una chiusura anticipata della linea alle 21, almeno per un periodo. Una scelta delicata, soprattutto in vista delle festività, che richiederebbe la decisione del sindaco e comporterebbe inevitabili disagi. Allo stesso tempo, potrebbe rappresentare l’unico modo per ampliare la finestra dei test e abbreviare le attese, considerando che i collaudi del primo convoglio restano l’ostacolo principale.

Uno spiraglio arriva proprio da questo elemento: una volta completata la messa in servizio del treno “pilota”, i successivi richiederanno solo circa un mese di prove ciascuno, permettendo alla flotta di crescere più rapidamente. Per gli utenti, però, l’attesa continua. Il potenziamento tanto promesso si sposta più avanti e la speranza è che le tensioni attuali non compromettano ulteriormente un percorso che dovrebbe portare a un servizio più stabile, moderno e affidabile. In una città che vive di mobilità quotidiana, ogni ritardo pesa e ogni rinvio rafforza l’esigenza di un cambiamento atteso da troppo tempo.