Lavoro dipendente, arriva la busta più gonfia: ecco quanto guadagnerete nel 2026

Aumento busta paga - Notizialocale

Aumento busta paga - Notizialocale

Dal 2026 gli stipendi dei lavoratori dipendenti potranno contare su più netto in busta paga, grazie alla detassazione di straordinari e festivi e a una flat tax agevolata sugli aumenti.

Le novità inserite nel disegno di legge di Bilancio 2026 puntano in modo diretto sulla busta paga dei dipendenti, con misure fiscali pensate per valorizzare chi lavora di più e chi vedrà riconosciuti aumenti retributivi nel corso dell’anno. Al centro degli interventi ci sono due leve: la detassazione di straordinari, lavoro festivo e notturno, e l’introduzione di una flat tax al 5% su determinati incrementi di stipendio.

L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato aumentare il potere d’acquisto dei redditi medio-bassi, dall’altro incentivare la produttività senza caricare eccessivamente di imposte gli importi aggiuntivi in busta paga. Si tratta di un cambio di rotta che, se confermato nei testi definitivi, potrà tradursi in una differenza concreta nel netto percepito ogni mese.

Detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno

Il primo pilastro della riforma riguarda la detassazione di straordinari e compensi legati a lavoro festivo o notturno. Per queste voci è prevista l’applicazione di un’aliquota sostitutiva ridotta rispetto all’Irpef ordinaria, con un’agevolazione mirata ai lavoratori dipendenti entro determinati limiti di reddito annuo e con un tetto massimo agli importi agevolabili. In pratica, le ore aggiuntive lavorate nel 2026 saranno tassate meno, lasciando in tasca una quota più alta del compenso.

Il vantaggio è particolarmente rilevante per chi svolge regolarmente turni serali, notturni o nei giorni festivi. In questi casi, la combinazione tra maggiorazione contrattuale e imposizione ridotta produce un incremento del netto non trascurabile. Per molti lavoratori la differenza si tradurrà in decine di euro in più al mese, che su base annua possono diventare alcune centinaia di euro di guadagno aggiuntivo rispetto al regime fiscale ordinario.

Busta paga - Notizialocale
Busta paga – Notizialocale

Flat tax al 5% sugli aumenti e quanto può crescere il netto

L’altra grande novità riguarda gli aumenti di stipendio riconosciuti nel 2026. Per alcuni incrementi retributivi, in presenza dei requisiti fissati dal legislatore, potrà applicarsi una flat tax al 5%, decisamente più bassa rispetto alle aliquote Irpef normalmente previste per i redditi da lavoro dipendente. Il meccanismo riguarda in particolare gli aumenti collegati a rinnovi contrattuali o a incrementi stabili della retribuzione, entro determinati limiti di importo.

In concreto, questo significa che la parte di stipendio che “cresce” rispetto al 2025 sarà tassata meno, e quindi si trasformerà in più netto in busta paga. Per i lavoratori con redditi fino a circa 28–30mila euro annui, l’effetto combinato tra detassazione degli straordinari e flat tax sugli aumenti potrà tradursi in un incremento annuale di alcune centinaia di euro, variabile in base a quante ore extra vengono svolte e all’entità dell’aumento retributivo. La nuova disciplina, così come delineata nelle analisi giuridiche, rende il 2026 un anno chiave per chi lavora come dipendente: una “busta più gonfia” non solo annunciata, ma costruita attraverso agevolazioni fiscali mirate sulle voci che fanno davvero la differenza nello stipendio di tutti i giorni.