Il Canone Rai torna a pesare in casa: molti pensano di esserne esenti | l’errore comune che fa arrivare l’addebito
RAI - Notizialocale
Il Canone Rai torna a comparire nelle bollette, sorprendendo molte famiglie convinte di non doverlo più pagare a causa di un errore frequente che porta a sottovalutare gli obblighi comunicativi richiesti.
Secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, un numero crescente di cittadini sta ricevendo l’addebito del Canone Rai pur credendo di rientrare nei casi di esenzione. Questa situazione nasce da una serie di equivoci legati alle modalità di richiesta e conferma dell’esonero, che impongono al contribuente di presentare una dichiarazione formale ogni anno per non vedersi addebitare l’importo in bolletta.
Molti utenti, invece, ritengono che una singola comunicazione sia sufficiente a valere per sempre, ignorando che la normativa prevede requisiti stringenti e scadenze precise. Il risultato è un aumento dei casi di addebito inatteso, spesso scoperto solo all’arrivo della fattura elettrica, quando ormai la procedura di riscossione è già stata avviata e il cittadino si trova a dover dimostrare la propria posizione con documentazioni aggiuntive.
Il nodo dell’esenzione e le dichiarazioni che molti dimenticano
Il punto centrale riguarda il funzionamento dell’esenzione dal Canone Rai, un aspetto che per l’Agenzia delle Entrate va compreso con precisione per evitare fraintendimenti. Le categorie che possono richiedere l’esonero, come gli over 75 con requisiti reddituali specifici o chi non possiede un apparecchio televisivo, devono infatti presentare una dichiarazione sostitutiva entro le scadenze stabilite ogni anno. Questa procedura, ritenuta da molti un semplice adempimento burocratico, in realtà è fondamentale perché garantisce l’aggiornamento delle banche dati e impedisce l’addebito automatico nella bolletta dell’energia elettrica, dove il Canone viene inserito di default.
La dimenticanza o la presentazione tardiva della dichiarazione è uno degli errori più diffusi, e spiega la crescente quantità di segnalazioni da parte di famiglie che si ritrovano a pagare pur credendo di essere esenti. L’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’esenzione non è permanente e che l’assenza della comunicazione annuale viene interpretata come un venir meno dei requisiti necessari. Questo meccanismo, spesso ignorato, alimenta frustrazione tra i contribuenti che scoprono l’addebito quando ormai non è più possibile evitarlo.

L’errore più comune e cosa accade quando la bolletta arriva
Molti cittadini incorrono nello stesso equivoco: credono che dichiarare una volta di non possedere un televisore sia sufficiente a garantire l’esenzione per gli anni successivi. In realtà, la normativa richiede una nuova dichiarazione ogni anno, pena la riattivazione automatica dell’addebito. È qui che nasce il problema più frequente, ovvero il mancato invio della comunicazione, che porta la famiglia a ritrovarsi con l’importo del Canone inserito tra le spese fisse della bolletta elettrica. A quel punto, anche contestare diventa complicato, perché secondo l’Agenzia delle Entrate la mancanza della dichiarazione è considerata un tacito assenso al pagamento.
Quando la bolletta arriva con il Canone incluso, molti tentano di chiedere chiarimenti agli sportelli locali, convinti di trovarsi davanti a un errore amministrativo. In realtà, nella maggioranza dei casi si tratta semplicemente di una mancata comunicazione o di un invio oltre i termini previsti. Anche le famiglie che ritengono di non essere più tenute al pagamento, ad esempio perché l’intestatario del contratto è cambiato o perché si sono modificate le condizioni economiche, devono presentare una nuova dichiarazione aggiornata. Senza questa procedura, il sistema continua ad addebitare automaticamente, anche se la situazione reale del nucleo familiare sarebbe conforme all’esenzione. È questo il motivo per cui il Canone Rai torna a pesare in casa: non per un aumento diretto dell’imposta, ma perché molti ignorano gli obblighi annuali che regolano l’esonero e finiscono così per pagare somme che ritenevano di non dover più sostenere.
