Esenzione bollo e auto di famiglia: molti rinunciano senza saperlo | la clausola che salva centinaia di euro

Tasse - Notizialocale

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L’esenzione dal bollo auto resta uno dei benefici meno utilizzati dalle famiglie italiane, soprattutto perché, secondo l’ACI, esiste una clausola che permette di ottenere l’agevolazione anche quando l’auto non è intestata alla persona avente diritto, una possibilità che potrebbe far risparmiare centinaia di euro ogni anno.

Negli ultimi mesi sempre più automobilisti hanno segnalato la difficoltà di orientarsi tra regole regionali, requisiti e documentazione. L’esenzione del bollo, percepita da molti come un beneficio riservato a casi limitati, si rivela invece più accessibile di quanto si creda. A pesare è soprattutto la scarsa conoscenza delle condizioni che permettono di ottenerla, un problema che porta molte persone a rinunciare a un diritto che, secondo quanto chiarito dall’ACI, potrebbe alleggerire in modo concreto il peso delle spese automobilistiche.

Il nodo principale è proprio la mancata conoscenza della clausola che riguarda l’intestazione del veicolo: un punto decisivo che in molti ignorano e che si somma al fatto che esistono più categorie di esenzione, ognuna con regole e limiti specifici. In numerose famiglie si dà per scontato che l’agevolazione non sia applicabile perché l’auto è intestata a un altro membro del nucleo, un errore che impedisce di accedere a un beneficio che l’ACI definisce come pienamente valido anche in casi di proprietà condivisa. Ed è qui che la clausola diventa centrale, permettendo di ottenere l’esenzione senza modificare l’intestazione del veicolo.

La clausola decisiva che molti ignorano

Secondo l’ACI, l’esenzione dal bollo può essere richiesta anche quando il veicolo non è intestato direttamente alla persona avente diritto, purché sia registrato a nome di un familiare convivente. È una condizione chiara ma poco pubblicizzata: il beneficiario deve risultare residente nella stessa abitazione dell’intestatario dell’auto, requisito verificabile tramite stato di famiglia. Questa regola permette di superare un ostacolo che per anni ha bloccato molte richieste, perché molte persone credevano che l’esenzione fosse ammessa esclusivamente per auto intestate al diretto richiedente, senza eccezioni.

Questa clausola diventa fondamentale nei nuclei familiari in cui la gestione dell’auto è condivisa, come nel caso di genitori anziani, persone con disabilità o figli che utilizzano un veicolo non intestato a loro. L’ACI sottolinea come la convivenza sia l’elemento chiave che apre alla possibilità di ottenere l’esenzione, permettendo a molte famiglie di accedere a un beneficio che, senza tale regola, sarebbe precluso. In un periodo in cui i costi fissi incidono sempre di più, questa condizione si traduce in un risparmio immediato e spesso non previsto per chi scopre di avere diritto all’agevolazione.

Soldi- Notizialocale
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I principali tipi di esenzione previsti e perché tanti non li richiedono

L’ACI chiarisce che le esenzioni dal bollo non dipendono da un’unica situazione, ma da più categorie ufficialmente riconosciute. La prima, e più significativa, riguarda le persone con disabilità riconosciuta secondo la normativa vigente, una categoria che include i soggetti con handicap grave, invalidità con ridotte o impedite capacità motorie permanenti o condizioni rientranti nell’articolo 3 comma 3. In questi casi l’esenzione può essere applicata a veicoli specifici, con particolari limiti di cilindrata, ed è valida anche se l’auto è utilizzata da un familiare per l’assistenza quotidiana, purché la persona avente diritto sia convivente. Si tratta della categoria più diffusa e di quella in cui la clausola dell’intestazione condivisa assume un ruolo determinante, poiché permette di ottenere l’agevolazione anche senza modificare la proprietà del mezzo.

A queste si aggiungono altre forme di esenzione, che variano a seconda delle regioni ma seguono linee generali consolidate: in diversi territori sono previsti benefici per i veicoli elettrici, spesso esentati per i primi anni dalla data di immatricolazione, così come per alcune tipologie di auto ibride, ognuna con regole diverse stabilite a livello locale. Esistono poi agevolazioni dedicate ai veicoli storici, iscritti ai registri riconosciuti, che possono godere di riduzioni o esenzioni totali a seconda dell’età e della tipologia del veicolo. Questi casi completano il quadro delle principali possibilità previste, ma restano spesso poco conosciuti perché percepiti come condizionati da norme troppo complesse o da requisiti difficili da verificare per chi non segue abitualmente le comunicazioni dell’ACI.

A rendere ancora più difficile l’accesso all’esenzione è la percezione che le procedure siano troppo complicate. Molti rinunciano a presentare la richiesta semplicemente perché non sanno da dove iniziare, mentre altri credono di non rientrare nei requisiti, ignorando che una parte significativa delle agevolazioni si basa proprio sulla convivenza e sull’utilizzo del veicolo nell’ambito familiare. È questo il motivo per cui la clausola indicata dall’ACI assume un valore decisivo: se la persona avente diritto e l’intestatario dell’auto vivono sotto lo stesso tetto, l’esenzione può essere richiesta a pieno titolo, trasformando un dettaglio amministrativo in un risparmio concreto che molte famiglie ancora non stanno sfruttando.