Cantieri di Roma, in arrivo il maxi-appalto da 600 milioni | Ecco chi si prende tutto

Cantieri di Roma, in arrivo il maxi-appalto da 600 milioni | Ecco chi si prende tutto

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Risorse per Roma si prepara a gestire l’intera manutenzione stradale della Capitale: entro metà 2026 il trasferimento dei poteri sarà completo

A Roma si prepara un cambiamento che potrebbe rivoluzionare la gestione delle strade cittadine. Una decisione che coinvolge centinaia di cantieri, quindici municipi e un maxi-budget da quasi 600 milioni di euro. Mentre i cittadini fanno i conti con buche, lavori infiniti e disagi quotidiani, il Campidoglio accelera su una scelta strutturale che porterà un’unica società a gestire tutto: Risorse per Roma, la partecipata comunale già centrale nella macchina amministrativa capitolina.

Nelle ultime ore le commissioni Bilancio e Lavori Pubblici hanno dato il via libera al passaggio delle competenze, aprendo la strada a un nuovo modello operativo che punta a uniformare la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità principale e secondaria. Il dossier arriverà presto in aula Giulio Cesare, dove sarà votato definitivamente prima del bilancio previsionale.

Il “modello Giubileo” arriva sulle strade: perché cambia tutto

Se il Campidoglio approverà la delibera, Risorse per Roma diventerà il centro nevralgico dei cantieri dell’intera rete stradale cittadina. Un cambio di passo che si ispira al metodo utilizzato per i lavori del Giubileo: procedure accorciate, gestione accentrata e maggiore capacità operativa rispetto ai tempi – spesso lunghi – dei singoli municipi.

L’azienda non effettuerà i lavori direttamente, ma controllerà e coordinerà i contratti d’appalto già attivi, divisi in 15 lotti da affidare a un’impresa diversa per ogni municipio. Obiettivo: programmare in anticipo, monitorare in modo omogeneo e spendere realmente i fondi disponibili, superando la frammentazione che negli ultimi anni ha rallentato molti interventi.

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Entro metà 2026 si parte: più personale, stipendi più alti e una nuova sede

Secondo le tempistiche annunciate, il nuovo sistema entrerà pienamente in vigore entro il primo semestre del 2026. Prima servirà completare il percorso istituzionale, aggiornare lo statuto della società, rafforzarne la struttura dirigenziale e assumere nuovo personale.

Si prospetta un grande movimento interno: molti dipendenti dei dipartimenti tecnici comunali potrebbero passare a Risorse per Roma, attratti da stipendi più alti fino al 25%. Chi resterà in Campidoglio potrà essere ricollocato in altri uffici, perché – come spiegano i vertici – il lavoro non mancherà. Nel frattempo la società dovrà individuare una sede adeguata per ospitare i nuovi uffici e organizzare i concorsi necessari per ampliare l’organico.

La scelta di accorpare tutto in una sola cabina di regia divide la politica, ma per i dirigenti comunali rappresenta una necessità: una macchina più veloce significa meno ritardi, meno cantieri bloccati e una maggiore capacità di spesa. Il vero banco di prova, però, sarà nelle strade della città, dove i romani giudicheranno se questo maxi-riassetto riuscirà davvero a cambiare qualcosa nella quotidianità.