Ufficiale autovelox, queste multe sono nulle: controlla questo dettaglio
Autovelox - Notizialocale
Una recente analisi normativa ha chiarito un punto decisivo sulle sanzioni emesse dagli autovelox: alcune multe possono essere dichiarate nulle se manca un requisito preciso, spesso ignorato dagli automobilisti ma determinante per la validità del verbale.
Negli ultimi mesi il tema degli autovelox è tornato al centro della discussione pubblica, complici segnalazioni sempre più frequenti di dispositivi non aggiornati o non conformi alle regole imposte dalla normativa vigente. L’attenzione è cresciuta ulteriormente dopo che un approfondimento giuridico ha spiegato in modo chiaro quali siano le condizioni che rendono valida una multa e quali, invece, possono portare alla sua annullabilità. Il punto critico riguarda proprio il controllo che ogni automobilista dovrebbe fare: verificare se l’autovelox che ha generato la sanzione è regolarmente registrato e inserito nell’elenco ufficiale.
La questione, evidenziata con precisione nell’analisi, riguarda la mancata registrazione di alcuni dispositivi utilizzati dai comuni. Se un autovelox non risulta presente nelle liste ufficiali, oppure se non è stato sottoposto alle verifiche periodiche richieste dalla legge, il verbale può essere considerato nullo. Una condizione che molti automobilisti ignorano, e che li porta a pagare sanzioni che, invece, potrebbero essere contestate sulla base di un vizio formale ben definito. Questa mancanza di informazione alimenta dubbi e perplessità su quanti dispositivi siano effettivamente conformi e su come il cittadino possa tutelarsi.
Il dettaglio che rende nulla la multa e perché è così importante
L’approfondimento giuridico chiarisce che la normativa richiede che ogni autovelox sia registrato, omologato e correttamente inserito in un elenco ufficiale consultabile. Questo requisito non è secondario: senza registrazione non esiste certezza che il dispositivo sia stato verificato, tarato e autorizzato secondo gli standard richiesti. Se la multa arriva da un autovelox non presente nell’elenco dei dispositivi regolarmente registrati, il verbale rischia di essere privo di validità. È proprio questo il dettaglio che molti automobilisti non controllano e che, invece, può cambiare completamente la gestione della sanzione.
Secondo l’analisi, la contestazione è possibile perché il cittadino ha diritto di accedere agli atti relativi alla verifica e alla certificazione del dispositivo. Molte amministrazioni, tuttavia, non rendono immediatamente disponibili questi documenti, generando un ulteriore livello di incertezza. Il problema riguarda soprattutto i comuni che utilizzano apparecchiature mobili o temporanee, che necessitano di aggiornamenti puntuali per essere considerate valide. È proprio in questi casi che il rischio di dispositivi non registrati aumenta, lasciando spazio a sanzioni che possono essere annullate con un semplice controllo.

Come verificare la validità dell’autovelox e cosa cambia per gli automobilisti
Il consiglio degli esperti, emerso chiaramente dall’analisi, è quello di controllare sempre il modello del dispositivo indicato nel verbale e verificare che sia inserito negli elenchi ufficiali pubblicati. È un passaggio semplice ma determinante, che può rivelare se l’autovelox è stato omologato e tarato secondo le regole. In caso contrario, la multa può essere contestata formalmente, chiedendo l’annullamento sulla base della mancata registrazione o della mancanza delle certificazioni richieste.
Questa attenzione diventa fondamentale perché, secondo l’approfondimento, esistono casi in cui gli autovelox utilizzati non risultano aggiornati o non hanno superato le verifiche periodiche obbligatorie. Molti automobilisti, non conoscendo la procedura, pagano immediatamente la sanzione senza sapere di avere diritto a un controllo preventivo. È proprio qui che emerge il nodo centrale: la validità della multa non dipende solo dall’infrazione, ma anche dalla regolarità del dispositivo che la rileva. Informarsi e verificare questo dettaglio può fare la differenza tra pagare una sanzione o vedersela annullare, trasformando un semplice controllo in uno strumento di tutela concreta.
