Roma, riapre una struttura che può cambiare la vita di tante famiglie: inaugurato il nuovo centro per le dipendenze

Roma, riapre una struttura che può cambiare la vita di tante famiglie: inaugurato il nuovo centro per le dipendenze

nuovo_centro_dipendenze_via_Renzo_da_Ceri_-_notizialocale.it

Nel cuore del Pigneto nasce uno spazio rinnovato e pensato per chi lotta ogni giorno contro le dipendenze, con un sostegno concreto anche ai familiari

In una città dove le fragilità crescono e spesso restano invisibili, l’apertura di un luogo capace di accogliere chi affronta il peso delle dipendenze rappresenta molto più di un taglio del nastro. È un segnale di presenza, una risposta a un bisogno sociale che riguarda sempre più persone e interi nuclei familiari. Nel quartiere Pigneto, uno dei più vitali ma anche più esposti di Roma, nasce ora uno spazio completamente rinnovato, pensato per chi sta cercando una possibilità di riscatto e per chi accompagna questo percorso giorno dopo giorno.

Il nuovo Centro di appoggio e sostegno diurno, in via Renzo da Ceri 93, riapre dopo una ristrutturazione che ne ha ridisegnato gli spazi e la funzione, restituendogli un ruolo fondamentale nel territorio. Si tratta di un presidio che lavora sulla quotidianità delle persone con dipendenze, non solo da sostanze ma anche comportamentali, un fenomeno in crescita secondo i più recenti dati cittadini. E, soprattutto, rappresenta un punto fermo per le famiglie, spesso lasciate sole ad affrontare la complessità della malattia.

Il Cammino della Speranza: un luogo nuovo per ricominciare

La struttura, inaugurata il 3 dicembre alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, è gestita dalla Comunità Incontro Ets, realtà storica fondata da don Pierino Gelmini e accreditata con il Servizio sanitario nazionale. Da oltre vent’anni è attiva anche a Roma con programmi dedicati alla cura delle dipendenze, dal consumo di alcol e sostanze fino alle compulsioni comportamentali come gioco d’azzardo, pornografia o shopping ossessivo.

Alla cerimonia erano presenti anche l’assessore ai servizi sociali della Regione Massimiliano Maselli, il presidente del Municipio V Mauro Caliste, l’assessore municipale alle Politiche sociali Antonino De Cinti e il responsabile della Comunità Incontro, Giampaolo Nicolasi, insieme al personale e ai ragazzi impegnati nei percorsi di recupero. Mantovano ha definito l’apertura “un passo importante”, sottolineando il valore della collaborazione tra famiglie, servizi pubblici e comunità terapeutiche nel fronteggiare un fenomeno sempre più complesso.

L’iniziativa rientra nella deliberazione n. 104 dell’Assemblea capitolina, che punta a valorizzare gli immobili pubblici destinandoli a progetti sociali. Un modo per restituire alla città non solo spazi, ma funzioni essenziali alla sua tenuta sociale.

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Dal sostegno individuale ai colloqui in carcere: come funziona il nuovo centro

Il centro opera dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, offrendo percorsi mirati che vanno dal supporto psicologico individuale e di gruppo all’assistenza specifica per i familiari, spesso parte attiva e decisiva del recupero. Vengono inoltre svolte attività di prevenzione, orientamento alla residenzialità in comunità e colloqui nelle carceri per chi sceglie la misura della detenzione alternativa.

Negli ultimi anni il gruppo d’appoggio romano ha registrato circa 100 ingressi annui in comunità, inclusi coloro che accedono tramite misure alternative, oltre a centinaia di richieste di aiuto da parte di cittadini e famiglie. Un volume che testimonia quanto la presenza di un presidio territoriale sia fondamentale per intercettare il disagio prima che diventi emergenza.

“Non inauguriamo solo un luogo fisico”, ha ricordato il presidente Caliste. “È una nuova possibilità di sostegno per tante persone che vivono la sofferenza delle dipendenze. La collaborazione tra enti pubblici e terzo settore è la chiave per costruire una rete forte e realmente vicina ai cittadini”.

Nel quartiere Pigneto, dove fragilità sociali e dinamiche urbane si intrecciano ogni giorno, questo centro rappresenta una presenza concreta. Un luogo in cui non si promettono miracoli, ma si costruiscono percorsi, si ascolta e si accompagna chi decide di ricominciare.