Cittadinanza, molto più difficile per chi nasce in Italia: la nuova legge della Lega cambia direzione

Cittadinanza, molto più difficile per chi nasce in Italia: la nuova legge della Lega cambia direzione

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Un esame obbligatorio, requisiti più duri e tempi più lunghi: la proposta della Lega alza drasticamente l’asticella per diventare italiani, anche per chi è nato e cresciuto qui.

Un esame di “integrazione”, regole più rigide e un percorso molto più lungo prima di ottenere il passaporto italiano. È questo il cuore della proposta depositata alla Camera dalla Lega, che punta a riscrivere la legge del 1992 e a rendere più complesso l’accesso alla cittadinanza.

Il leader del partito, Matteo Salvini, ha presentato la misura come una risposta necessaria dopo il referendum abrogativo di giugno, sostenendo che la cittadinanza debba essere un riconoscimento “serio” e riservato solo a chi dimostra di meritarlo. La proposta di legge firmata da Riccardo Molinari e altri deputati leghisti introduce infatti un nuovo requisito per gli stranieri maggiorenni nati e cresciuti in Italia: superare un vero e proprio esame di integrazione. L’obiettivo dichiarato è verificare non solo la conoscenza delle norme giuridiche e sociali minime, ma anche l’effettiva adesione alla vita civile italiana.

La stretta voluta dalla Lega: cosa cambia per i giovani nati in Italia

A questo si aggiunge la necessità di non avere condanne o procedimenti penali in corso per delitti non colposi, e l’assenza di reati commessi nei tre anni precedenti per i quali sia stato ottenuto il perdono giudiziale. Il risultato è un percorso più selettivo che va ben oltre la regola attuale, che permette ai nati in Italia da genitori stranieri di richiedere la cittadinanza dopo dieci anni di residenza continuativa e una dichiarazione entro il compimento dei 19 anni.

Il testo interviene anche sui tempi necessari per presentare la richiesta. Per i minori figli o discendenti di italiani la residenza obbligatoria passa da due a quattro anni, mentre per gli stranieri adulti con un genitore italiano il periodo minimo raddoppia. Ancora più severa la modifica che riguarda chi è nato in Italia: per loro la residenza necessaria passa da tre a dieci anni.

Sono previsti allungamenti anche per cittadini europei e apolidi, rispettivamente da quattro a otto anni e da cinque a dieci. Paradossalmente, i tempi amministrativi vengono invece accorciati: l’esame della pratica dovrà concludersi entro dodici mesi, prorogabili fino a ventiquattro.

La proposta introduce poi nuove e più ampie ipotesi di revoca della cittadinanza già concessa, che scatterebbe in caso di condanna definitiva oltre i cinque anni o anche solo superiore a tre per reati come stupro, maltrattamenti domestici, stalking, revenge porn o delitti definiti “culturalmente motivati”, comprese pratiche come la mutilazione genitale femminile o la tratta di esseri umani. La novità più rilevante è l’eliminazione del limite che impedisce la revoca quando la persona non può ottenere un’altra cittadinanza, un vincolo attualmente ritenuto “bloccante” in molti casi.

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Tra tempi raddoppiati, nuove cause di revoca e stretta sui ricongiungimenti 

Infine, la Lega interviene anche sui ricongiungimenti familiari, introducendo criteri più selettivi sia sul reddito che sulla contribuzione sociale del richiedente. La soglia economica necessaria per riunire la famiglia verrebbe triplicata rispetto all’importo dell’assegno sociale attuale, e a ogni familiare sarebbe richiesto di avere una copertura sanitaria. Il partito giustifica la misura sostenendo di voler escludere chi non apporta benefici alla comunità nazionale e rischia invece di rappresentare un costo in termini di welfare.

La proposta non è ancora stata assegnata alla commissione per l’esame, ma ha già aperto un acceso dibattito. Per i sostenitori, rappresenta un freno contro abusi e scorciatoie; per i critici, una stretta che colpisce soprattutto giovani nati e cresciuti in Italia, trasformando in un percorso a ostacoli quello che fino a oggi era un diritto legato alla loro storia personale.