Pensioni, ciao ciao tasse sull’importo: questi beneficiari la prendono intera | Addio trattenute

Pensionati - Notizialocale

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Per migliaia di pensionati il 2025 porta una novità che può cambiare in modo significativo il valore dell’assegno mensile: alcune categorie hanno diritto all’esenzione totale dall’IRPEF e quindi ricevono la pensione senza trattenute.

Secondo quanto ricostruito dalle analisi specializzate, esistono casi in cui la pensione viene pagata integralmente, senza che l’INPS applichi imposte sul reddito. Un dettaglio che spesso sfugge ai contribuenti e che porta molti a rinunciare a un beneficio legittimo. L’esenzione può riguardare sia il trattamento mensile sia gli arretrati, con effetti immediati sul potere d’acquisto dei nuclei familiari più fragili.

Il meccanismo non è automatico per tutti: l’agevolazione è pensata per chi rientra in condizioni precise stabilite dalla normativa vigente, in particolare per alcuni titolari di pensioni assistenziali o trattamenti riconosciuti in presenza di invalidità. Il punto centrale è che, in questi casi, le tasse sull’assegno non si pagano proprio, e l’importo arriva sul conto nella sua interezza.

Quali pensioni non pagano l’IRPEF e perché

Le pensioni che beneficiano dell’esenzione rientrano principalmente nell’ambito dell’assistenza sociale. Si tratta degli assegni destinati a chi presenta condizioni di invalidità totale, dei trattamenti riconosciuti a ciechi civili e sordomuti, e delle pensioni sociali sostitutive della pensione di vecchiaia nei casi previsti dalla legge. Questi trattamenti non sono considerati reddito tassabile e, di conseguenza, non subiscono alcuna trattenuta IRPEF.

A differenza delle pensioni contributive, che rappresentano reddito imponibile e seguono le ordinarie aliquote fiscali, le prestazioni assistenziali nascono come sostegni economici destinati a situazioni di particolare fragilità. È per questo che il legislatore ha previsto l’esenzione: l’obiettivo è garantire che tutto l’importo arrivi al beneficiario senza erosioni fiscali. Un principio che tutela le categorie più vulnerabili e riduce gli effetti dell’inflazione sul reddito reale.

Anziani - Notizialocale
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Il dettaglio che cambia tutto: chi può ricevere l’assegno “intero”

Il beneficio riguarda soprattutto i pensionati che percepiscono prestazioni legate all’invalidità civile. L’esenzione totale si applica infatti agli assegni di invalidità al 100%, alle pensioni per cecità assoluta o parziale, agli assegni destinati ai sordomuti e ai trattamenti sociali introdotti per chi non possiede i requisiti contributivi. In questi casi, l’INPS eroga l’importo senza sottrarre nemmeno un euro di IRPEF.

Mentre la maggior parte dei pensionati vede ogni mese trattenute fiscali più o meno consistenti, chi rientra nelle categorie protette riceve invece l’importo lordo trasformato automaticamente in netto. Questo significa che anche eventuali aumenti, rivalutazioni o integrazioni spettano integralmente al beneficiario. Un vantaggio che si traduce in un assegno più stabile e prevedibile, con effetti diretti sulla gestione delle spese quotidiane.

Il controllo che nessuno fa e che può far perdere l’esenzione

Molti cittadini non verificano la corretta classificazione della propria pensione: una svista che può portare a pagare imposte non dovute. Alcuni beneficiari, infatti, non risultano correttamente registrati come titolari di prestazioni assistenziali o non hanno aggiornato la documentazione medica richiesta. In questi casi l’INPS applica automaticamente le trattenute, anche quando non dovrebbe. Basta un errore formale per perdere l’esenzione e ricevere un assegno ridotto.

Gli esperti consigliano di controllare periodicamente il proprio cedolino e verificare il codice della prestazione. Se compaiono voci fiscali non coerenti con la propria situazione, è possibile chiedere una rettifica. In molti casi l’esenzione può essere ripristinata e le somme trattenute indebitamente recuperate. Un semplice controllo può quindi evitare la perdita di un diritto e restituire ai pensionati una parte di reddito fondamentale.