Medico di famiglia, ma ti sei mai chiesto quanto guadagna al mese? Anche ai chirurghi fa invidia

Medico di famiglia, ma ti sei mai chiesto quanto guadagna al mese? Anche ai chirurghi fa invidia

Medico di base, guadagni -Notizialocale.it (Fonte:Pexels)

Il medico di famiglia non ha uno stipendio fisso come si pensa: il suo guadagno mensile dipende da regole precise e cifre che spesso sorprendono più di quello di un chirurgo.

Quando si parla di redditi nella sanità, l’immaginario collettivo corre subito verso chirurghi e specialisti ospedalieri. Eppure, il medico di medicina generale, comunemente chiamato medico di famiglia, può arrivare a guadagni mensili molto elevati, spesso sottovalutati. La ragione è semplice: il suo compenso non è legato a un orario fisso né a uno stipendio standard, ma al numero di pazienti seguiti e a una serie di indennità aggiuntive previste dal sistema sanitario.

Capire quanto guadagna davvero un medico di famiglia significa entrare nel meccanismo delle convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale. Non si tratta di un dipendente pubblico, ma di un libero professionista convenzionato, con un modello di remunerazione molto diverso da quello di altri medici. Ed è proprio questo sistema che spiega perché, in molti casi, i guadagni mensili risultino sorprendenti.

Come viene pagato un medico di famiglia e da cosa dipende il suo reddito

Il compenso principale del medico di famiglia è legato al numero di assistiti. Ogni medico può seguire fino a 1.500 pazienti, con una media che in molte zone d’Italia supera tranquillamente le mille unità. Per ciascun assistito, il medico riceve un compenso annuo stabilito dagli accordi nazionali, che si aggira intorno ai 70 euro lordi a paziente, con variazioni in base all’età degli assistiti e ad altri parametri.

Facendo un calcolo semplice, un medico con 1.500 pazienti può arrivare a una quota base di oltre 100.000 euro lordi all’anno. Dividendo questa cifra su base mensile, il guadagno lordo supera abbondantemente gli 8.000 euro al mese. E questa è solo la base, perché al compenso per assistito si aggiungono ulteriori voci che incidono in modo significativo sul reddito finale.

Tra queste ci sono le indennità aggiuntive per attività particolari, come l’assistenza agli anziani, la gestione di pazienti cronici, la reperibilità in specifiche fasce orarie e l’adesione a progetti regionali. Ogni incarico extra comporta un incremento del compenso, che può tradursi in diverse centinaia di euro in più ogni mese.

Medico di base-Notizialocale.it (Fonte:Pexels)

Quanto resta davvero in tasca ogni mese e perché il confronto sorprende

Naturalmente, il reddito lordo non coincide con il guadagno netto. Il medico di famiglia deve sostenere tutte le spese legate all’attività: affitto o gestione dello studio, utenze, segreteria, software, assicurazione professionale, contributi previdenziali e tasse. Proprio perché è un libero professionista, questi costi sono interamente a suo carico.

Una volta sottratte le spese e la tassazione, il guadagno netto mensile può variare molto. In media, un medico di famiglia con un numero elevato di assistiti può arrivare a 4.000–6.000 euro netti al mese. In alcune situazioni particolarmente favorevoli, soprattutto con incarichi aggiuntivi e costi contenuti, la cifra può essere anche più alta.

Ed è qui che nasce il confronto che sorprende: molti chirurghi ospedalieri, soprattutto a inizio carriera, percepiscono uno stipendio netto mensile inferiore, spesso compreso tra 2.500 e 3.500 euro. Il medico di famiglia, pur non operando in sala operatoria, può quindi guadagnare di più, grazie a un modello retributivo basato sul volume di pazienti e sulla continuità del rapporto con il territorio.

Va però chiarito un punto fondamentale: il guadagno elevato è il risultato di carichi di lavoro importanti. Il medico di famiglia gestisce quotidianamente decine di pazienti, visite ambulatoriali, prescrizioni, certificati, burocrazia e reperibilità. Non esistono veri “orari d’ufficio”, e la responsabilità clinica è costante.

Inoltre, il reddito non è garantito automaticamente. Serve tempo per costruire il proprio bacino di assistiti, soprattutto nelle zone più ambite. Nelle aree carenti, invece, i numeri possono crescere più rapidamente, ma con ritmi di lavoro ancora più intensi.

Alla luce di questi dati, la domanda iniziale trova finalmente risposta: sì, il medico di famiglia può guadagnare molto bene, spesso più di quanto si immagini e, in alcuni casi, più di uno specialista ospedaliero. Non per caso, ma perché il sistema di remunerazione premia la continuità assistenziale, il numero di pazienti e la capacità di gestire un’attività complessa. Altro che chirurgo: il reddito del medico di famiglia è una delle sorprese più grandi della sanità italiana.