Laboratori di droga in case di periferia: maxi sequestro | punto di spaccio svelato a Infernetto e Massimina
Spacciatore arrestato (pexels)
Case di periferia trasformate in veri e propri laboratori della droga, con un giro d’affari stimato in centinaia di migliaia di euro: è quanto emerso da un’operazione della Polizia di Stato che ha portato a due arresti e a un maxi sequestro tra Infernetto e Massimina.
Dietro facciate anonime e strade apparentemente tranquille, si nascondevano basi operative per lo stoccaggio, il confezionamento e la distribuzione di sostanze stupefacenti. L’intervento degli investigatori ha permesso di ricostruire un sistema rodato, capace di rifornire un’ampia fetta del mercato locale senza dare nell’occhio.
L’operazione conferma come il traffico di droga abbia ormai colonizzato anche le zone residenziali della capitale, sfruttando abitazioni private per ridurre il rischio di controlli e mimetizzarsi nella quotidianità dei quartieri.
Appartamenti trasformati in depositi e centri di spaccio
L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato, ha portato alla scoperta di due abitazioni utilizzate come veri e propri hub dello spaccio. Nel quartiere Infernetto, gli agenti hanno fermato un uomo di 56 anni mentre rientrava nella propria abitazione con alcune buste che emanavano un forte odore di hashish. Un dettaglio che ha fatto scattare immediatamente la perquisizione.
All’interno dell’appartamento, i poliziotti si sono trovati davanti a un ingente quantitativo di sostanza stupefacente già pronta per la distribuzione: decine di chili di hashish, marijuana, bilancini di precisione e tutto il necessario per il confezionamento delle dosi. Nella casa erano custoditi anche circa 20 mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Il valore della droga e la rete silenziosa della periferia
Il secondo intervento è avvenuto nella zona della Massimina, dove un uomo di 43 anni è stato fermato mentre si trovava alla guida di un furgone. La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire cocaina pura conservata in una cassaforte, pronta per essere lavorata e immessa sul mercato. Secondo le stime, la sostanza sequestrata avrebbe fruttato migliaia di dosi.
Nel complesso, il quantitativo di droga sequestrato tra Infernetto e Massimina ha un valore stimato di circa 400 mila euro. Un dato che evidenzia la dimensione economica del traffico e la capacità organizzativa dei soggetti coinvolti, capaci di gestire lo spaccio direttamente da abitazioni private, riducendo al minimo l’esposizione e sfruttando la normalità del contesto urbano.
