IMU, c’è la possibilità per non pagarla: basta un semplice foglio di carta | Te la rimborsano subito

Scopri come non pagare l’IMU sulla seconda casa legalmente! Potrebbe bastare una semplice ricevuta. Approfondiamo le esenzioni, i requisiti e come dimostrare l’effettiva residenza per evitare l’imposta. Guida completa e aggiornata!

IMU, c’è la possibilità per non pagarla: basta un semplice foglio di carta | Te la rimborsano subito

IMU, c’è la possibilità per non pagarla: basta un semplice foglio di carta | Te la rimborsano subito

Non pagare l’IMU sulla seconda casa legalmente è possibile e potrebbe bastare soltanto una ricevuta. L’imposta municipale unica, introdotta nel 2012, è l’imposta patrimoniale che i proprietari pagano sugli immobili. Un’importante esenzione è prevista per l’abitazione principale non di lusso, ma esistono altre esenzioni che possono riguardare anche una seconda casa, ovvero quella in cui il proprietario non ha la residenza.

Quando l’imu sulla seconda casa è dovuta (e quando no)

Quando l'imu sulla seconda casa è dovuta (e quando no)

IMU sulla seconda casa: guida per capire quando si paga e quando è esente.

 

In linea generale, l’IMU è dovuta quasi sempre per la seconda casa. Tuttavia, sono previste delle eccezioni. Le aliquote IMU variano in base al Comune in cui è ubicato l’immobile. Sono i singoli enti locali a deliberare ogni anno le percentuali da applicare al valore catastale dell’immobile.Ma come funziona l’esenzione per le seconde case? E in quali casi basta una ricevuta per non doverla versare? Cerchiamo di fare chiarezza.

Fino a qualche anno fa, se dei coniugi possedevano due case, l’IMU era dovuta su uno dei due immobili, anche se rappresentava la residenza di uno dei coniugi. Nel 2022, la Corte Costituzionale, con una sentenza, ha modificato radicalmente l’interpretazione della norma, stabilendo che basta una sola ricevuta per essere in regola con l’IMU.

Questa sentenza ha segnato una svolta per le coppie sposate o unite civilmente perché, se vivono in due residenze diverse, possono godere dell’esenzione dal pagamento dell’IMU per entrambe le abitazioni. Prima della sentenza, invece, anche se la seconda casa era abitata da uno dei due coniugi, l’imposta andava pagata comunque. Questa normativa generava disparità con le coppie non sposate, e dopo la sentenza della Corte Costituzionale, in molti casi, è stato chiesto il rimborso dell’IMU indebitamente versata.

Oggi ai coniugi, così come previsto per le coppie conviventi, è riconosciuta l’esenzione per entrambe le case, a condizione che ciascun membro della coppia abbia residenza e dimora effettiva in una delle due abitazioni. Non basta spostare la residenza per avere diritto all’esenzione, ma bisogna vivere effettivamente nel secondo immobile. In questo modo, i coniugi possono beneficiare dell’esenzione dell’IMU sulla prima casa, ma anche sulla seconda, perché entrambi gli immobili sono considerati abitazione principale.

Come dimostrare il diritto all’esenzione imu

Come dimostrare il diritto all'esenzione imu

Esenzione IMU: guida pratica per dimostrare il diritto.

 

Non è sufficiente dichiarare di vivere nella seconda casa per ottenere l’esenzione IMU, ma è necessario dimostrare che vi sia una residenza effettiva. Per farlo, occorre fornire al Comune, oltre all’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente, la prova che il nucleo familiare dimori effettivamente nell’immobile.Quali sono i documenti che potrebbero attestare la residenza? Tra quelli principali, ricordiamo:

  • La scelta del medico di base per l’indirizzo della seconda casa.
  • Le bollette delle utenze domestiche che dimostrino consumi reali durante l’anno (e non solo, per esempio, durante l’estate).

Se si riesce a dimostrare, con la ricevuta delle utenze domestiche, che la casa è abitata tutti i giorni, si può ottenere l’esenzione dell’IMU sulla seconda casa. La domanda di esenzione deve essere presentata al Comune di riferimento, che provvederà a verificare i dati e le prove documentali fornite. La situazione dichiarata potrebbe essere verificata controllando i consumi idrici ed elettrici. È fondamentale quindi, conservare tutte le ricevute e documentazioni che attestino l’effettivo utilizzo dell’immobile.

In conclusione, una semplice ricevuta, se contestualizzata e supportata da altri elementi probatori, può fare la differenza nell’ottenimento dell’esenzione IMU sulla seconda casa. Verifica sempre le normative comunali e le sentenze più recenti per assicurarti di essere in regola con i pagamenti e di poter usufruire di eventuali esenzioni.