Tabaccaio, quanto guadagna davvero ogni mese: la cifra non è di certo quello che ti aspetti

Scopri il vero guadagno di un tabaccaio in Italia. Distinguiamo tra stipendio da dipendente e fatturato del titolare. Un’analisi completa su introiti e costi.

Tabaccaio, quanto guadagna davvero ogni mese: la cifra non è di certo quello che ti aspetti
Scopri il vero guadagno di un tabaccaio in Italia. Distinguiamo tra stipendio da dipendente e fatturato del titolare. Un’analisi completa su introiti e costi.
L’immagine del tabaccaio, in Italia, è spesso associata a quella di un’attività sicura e redditizia, quasi un rifugio per piccoli capitali. Tuttavia, dietro questa percezione diffusa, si nascondono realtà economiche diverse che meritano di essere approfondite. È fondamentale, infatti, distinguere chiaramente tra il guadagno di un dipendente e l’introito complessivo di una tabaccheria, ovvero il fatturato del suo titolare.

Con oltre 55.000 tabaccherie attive, l’Italia vanta una rete capillare di questi esercizi, regolamentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). L’apertura di una nuova tabaccheria richiede una concessione statale, un processo che può essere costoso. L’acquisizione di una licenza già avviata può superare i 200.000 euro, mentre una nuova licenza si aggira intorno ai 100.000 euro. Queste cifre elevatissime, spesso, fanno percepire il lavoro come un business di altissimo valore, ma è il profitto netto che interessa veramente.

Lo stipendio di chi lavora in tabaccheria

Lo stipendio di chi lavora in tabaccheria

Tabaccheria: scopriamo quanto guadagnano i dipendenti.

 

Quando si parla di tabaccaio, la mente corre subito al titolare. Ma molte tabaccherie impiegano anche personale. Lo stipendio di un commesso o addetto alle vendite in una tabaccheria in Italia presenta una variabilità significativa, influenzata da fattori come il ruolo specifico, l’esperienza pregressa, la località geografica dell’esercizio e, talvolta, anche i profili di rischio associati all’attività, soprattutto in determinate aree.

In media, lo stipendio mensile per questa categoria di lavoratori oscilla tra gli 850 e i 1.400 euro netti. Questa forbice è determinata in larga parte dal numero di ore lavorate e dalla posizione strategica della tabaccheria. Per esempio, le retribuzioni tendono a essere più elevate nelle regioni del Nord Italia rispetto al Sud, rispecchiando le differenze generali nel costo della vita e nelle dinamiche economiche regionali.

È importante sottolineare che queste cifre si riferiscono esclusivamente ai dipendenti e non riflettono in alcun modo i guadagni o il reddito del proprietario dell’attività, i cui introiti sono calcolati su basi completamente diverse, legate al fatturato e ai margini di profitto dell’esercizio commerciale. La distinzione è cruciale per comprendere a fondo la complessa economia che ruota attorno a queste attività.

Il fatturato e i margini di profitto di una tabaccheria

Il fatturato e i margini di profitto di una tabaccheria

Fatturato e margini: i numeri chiave dell’economia di una tabaccheria.

 

Per comprendere appieno quanto può fruttare una tabaccheria, è essenziale analizzare le sue diverse voci di incasso. La componente principale, come prevedibile, è la vendita di prodotti del Monopolio statale, in primis i tabacchi. L’aggio, ovvero il margine lordo riconosciuto alla tabaccheria sulla vendita di questi prodotti, è pari al 10%.

Considerando che una tabaccheria media in Italia registra un volume di vendite di prodotti del Monopolio di circa 320.000 euro all’anno, l’incasso lordo annuale derivante solo dai tabacchi si attesta intorno ai 32.000 euro. Tuttavia, questo è solo una parte del quadro. Le tabaccherie sono anche centri nevralgici per numerosi servizi aggiuntivi che contribuiscono significativamente al fatturato.

Tra questi servizi figurano Lotto e Superenalotto, ricariche telefoniche, pagamenti di bollette, vendita di valori bollati, e persino alcolici. Queste voci accessorie incidono generalmente per almeno il 5% del volume d’affari complessivo. Sommando l’aggio sui tabacchi e i ricavi generati dai servizi, il guadagno netto mensile di una tabaccheria può variare considerevolmente. Si parte da una media di 1.300 euro al mese, ma in contesti favorevoli, come zone ad alto traffico o con un’offerta di servizi molto ampia, si possono superare i 2.000 euro mensili. A queste entrate vanno poi sottratte le spese operative: affitto del locale (se non di proprietà), utenze, manutenzione e, ovviamente, gli stipendi di eventuali dipendenti. Solo una gestione oculata di tutti questi elementi permette di massimizzare il profitto reale dell’attività.