Tivoli, studente disabile filmato sul water: il video diffuso in chat | Sgomento in città

Choc al Convitto di Tivoli: due studenti disabili filmati in momenti intimi, anche sul water. Video diffusi in chat con commenti crudeli. Genitori denunciano, indagini in corso.

Tivoli, studente disabile filmato sul water: il video diffuso in chat | Sgomento in città
Choc al Convitto di Tivoli: due studenti disabili filmati in momenti intimi, anche sul water. Video diffusi in chat con commenti crudeli. Genitori denunciano, indagini in corso.Un’ondata di sdegno e profonda preoccupazione ha travolto il prestigioso Convitto nazionale “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta” di Tivoli, l’istituto più prestigioso della Città dell’Arte. Un grave episodio di cyberbullismo ha sconvolto la comunità scolastica locale, portando alla luce la brutalità di azioni perpetrate ai danni di due studenti con disabilità, un ragazzo e una ragazza di 16 anni, entrambi iscritti all’Istituto Alberghiero. Le vittime sono state oggetto di una spietata campagna di umiliazione digitale.

Le immagini incriminate, alcune delle quali ritraevano i giovani in momenti di estrema vulnerabilità e intimità, come lo studente filmato all’interno dei bagni del Convitto mentre era sul water, sono state riprese di nascosto e successivamente diffuse senza alcun ritegno di chat in chat tra gli studenti. Ogni immagine era accompagnata da didascalie crudeli e profondamente discriminatorie della condizione di disabilità dei compagni. “Guardate come corre la mongoloide” era uno dei commenti più feroci associato a un video che ritraeva la studentessa in palestra. Le foto, secondo le prime informazioni, sarebbero state anche modificate per ridicolizzare ulteriormente i compagni portatori di handicap, amplificando l’offesa.

A scoprire gli accaduti sono stati gli educatori attenti dell’istituto, che lunedì 15 dicembre hanno intercettato la diffusione di queste sconvolgenti immagini. Questi deplorevoli episodi, avvenuti tra i mesi di ottobre e novembre 2025, si sono verificati in totale e flagrante violazione del divieto ministeriale sull’uso degli smartphone e di altri dispositivi elettronici durante l’intero orario scolastico, in vigore dal 1° settembre 2025.

Le denunce e l’avvio delle indagini

Le denunce e l'avvio delle indagini

Denunce e avvio delle indagini: il primo passo verso la giustizia.

 

Lo shock dei genitori è stato profondo di fronte all’evidenza delle umiliazioni. Il caso è emerso con forza lunedì 15 dicembre, giorno in cui la Rettrice del Convitto, la professoressa Alessandra Lorini, ha convocato immediatamente i genitori delle vittime per informarli dettagliatamente degli accaduti. Martedì 16 dicembre, i genitori della studentessa sono stati i primi a presentare denuncia formale presso il Commissariato di Tivoli. Il giorno successivo, mercoledì 17 dicembre, è stata la volta del padre dello studente.

Questi passaggi fondamentali hanno ufficialmente avviato l’inchiesta, che ora mira a identificare con precisione tutti i responsabili e a comprendere l’esatta estensione della diffusione di questo materiale offensivo. Le indagini, condotte dagli agenti del Commissariato di Tivoli, sono ora in pieno svolgimento. L’obiettivo principale è individuare tutti gli autori coinvolti nella produzione e successiva diffusione delle immagini e dei video, stabilire quante di queste immagini siano state modificate per ridicolizzare ulteriormente i compagni disabili e quanti contenuti siano stati effettivamente caricati e condivisi in rete, delineando l’ampiezza di questa grave violazione della privacy e della dignità personale.

Cyberbullismo e inclusione: un allarme sociale

Cyberbullismo e inclusione: un allarme sociale

Il cyberbullismo minaccia l’inclusione: un allarme sociale da affrontare.

 

Questo doloroso episodio al Convitto di Tivoli non è un caso isolato, ma un campanello d’allarme significativo sulla crescente diffusione del cyberbullismo, specialmente quando le vittime sono persone con disabilità. Sottolinea la necessità di una maggiore consapevolezza e di interventi educativi mirati nelle scuole, rivolti non solo agli studenti, per insegnare il rispetto e l’uso responsabile della tecnologia, ma anche al personale, affinché sia in grado di riconoscere, prevenire e affrontare con prontezza queste situazioni complesse.

La tutela dei più vulnerabili deve rappresentare una priorità assoluta per l’intera comunità e per le istituzioni, in particolare all’interno degli ambienti educativi. La vicenda pone interrogativi seri e urgenti sull’efficacia delle politiche di inclusione, sull’educazione al rispetto, all’empatia e sull’uso responsabile e consapevole della tecnologia tra i giovani. È un promemoria doloroso che la disabilità non deve mai essere un motivo di derisione, emarginazione o violenza, ma piuttosto un’occasione preziosa per rafforzare i valori fondamentali di inclusione, solidarietà e accettazione delle diversità. Da questo drammatico evento è imperativo che scaturiscano azioni concrete e durature, non solo sanzioni, ma anche percorsi educativi che possano prevenire simili orrori in futuro, garantendo così un ambiente scolastico sicuro, accogliente e rispettoso per tutti gli studenti, nessuno escluso.