Follia in strada, auto sfonda vetrina bar: Cosa è successo a Latina
Un 51enne di Latina ha sfondato la vetrina di un bar con l’auto, ritentando la manovra. Scopri i dettagli scioccanti di una lite degenerata in follia, denunciato per danneggiamento e tentate lesioni.
Danneggiamento e tentate lesioni aggravate: queste le gravi accuse rivolte a un uomo di cinquantun anni, residente a Latina. L’episodio che ha portato alla sua denuncia si è verificato dopo una violenta lite, culminata in un gesto inaudito: l’uomo ha intenzionalmente sfondato la vetrina di un bar con la sua automobile. La segnalazione al commissariato di zona è stata immediata, portando gli agenti sul posto per avviare le indagini.
I fatti si sono svolti nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 28 dicembre 2025, nella tranquilla località di Doganella di Ninfa, in provincia di Latina. L’allarme è scattato quando una cliente ha assistito alla scena e ha prontamente contattato il 118, allertando contemporaneamente le forze dell’ordine. Gli agenti della Polizia di Stato di Cisterna di Latina sono giunti rapidamente sul luogo del misfatto, trovandosi di fronte a uno scenario di notevole gravità. Una vettura aveva causato ingenti danni strutturali all’ingresso del locale, lasciando dietro di sé una scia di vetri infranti e sconcerto tra i presenti. La sorpresa è stata notare l’auto ancora sotto il portico del bar, ma il conducente si era già dileguato a piedi.
La dinamica dei fatti: dal tentato doppio schianto alla fuga

Ricostruita la dinamica: dal tentato doppio schianto alla fuga.
La ricostruzione meticolosa degli agenti di Polizia ha permesso di delineare la sconcertante sequenza degli eventi. Nonostante il primo impatto avesse già causato gravi danni, l’automobile non si è fermata lì. Secondo le testimonianze e le prime indagini, dopo aver sfondato la vetrina, il conducente avrebbe effettuato una manovra in retromarcia. L’intento, ancora più inquietante, era quello di colpire nuovamente il locale, forse con maggiore veemenza. Fortunatamente, un nuovo schianto è stato scongiurato solo grazie al coraggioso e pronto intervento delle persone presenti nel bar e nelle immediate vicinanze, che sono riuscite a interrompere il tentativo.
Al momento dell’incidente, all’interno del bar si trovavano sia i gestori che alcuni clienti, ignari della drammatica escalation che stava per verificarsi. Miracolosamente, nessuno dei presenti ha riportato ferite fisiche dirette a seguito dell’impatto o del secondo tentativo. Tuttavia, l’esperienza è stata profondamente traumatica. Una donna in particolare, sotto shock per quanto accaduto, ha richiesto l’intervento del 118 ed è stata successivamente trasportata in ospedale per accertamenti medici e supporto psicologico. Questo dimostra l’impatto emotivo devastante che simili atti di violenza possono avere sulle vittime indirette.
Il movente e le conseguenze legali
Analisi del movente e delle sue implicazioni nelle conseguenze legali.
Le indagini si sono concentrate rapidamente sul motivo dietro questo gesto così estremo. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, il violento atto non sarebbe stato casuale, bensì scaturito da preesistenti contrasti familiari. Dopo aver sfondato la vetrina e tentato un secondo attacco, l’uomo avrebbe avuto una violenta discussione con i presenti prima di abbandonare l’automobile e allontanarsi a piedi dalla scena del crimine, lasciando un’area devastata e persone sotto shock.
Nonostante la fuga, gli agenti di Polizia sono riusciti a rintracciare il cinquantunenne presso la sua abitazione. Alla vista delle forze dell’ordine, l’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver volontariamente danneggiato il locale. Ha però tenuto a precisare di non aver avuto l’intenzione di colpire le persone, cercando forse di attenuare la sua posizione. Le conseguenze per lui sono state immediate e severe. L’automobile è stata sottoposta a sequestro. Oltre alla denuncia in stato di libertà all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento e tentate lesioni aggravate, all’uomo sono state contestate anche diverse violazioni al Codice della Strada. È emerso infatti che il cinquantunenne era privo di patente di guida, aggiungendo un’ulteriore grave irregolarità alla già lunga lista di capi d’accusa. Questo episodio serve da monito sulla pericolosità di come le tensioni personali possano degenerare in atti di violenza pubblica con gravi ripercussioni legali e sociali.
