Morte tragica | Antonella e Sara avvelenate: Il giallo continua

Mamma e figlia morte dopo una cena di Natale. L’autopsia esclude una pista ma il mistero sull’avvelenamento si infittisce. Nuovi sviluppi e indagati.

Morte tragica | Antonella e Sara avvelenate: Il giallo continua
Morte misteriosa dopo le feste di NataleMamma e figlia morte dopo una cena di Natale. L’autopsia esclude una pista ma il mistero sull’avvelenamento si infittisce. Nuovi sviluppi e indagati.

Risposte. Questo è ciò che cercano i familiari di Antonella Di Ielsi e Sara Di Vita, madre e figlia di 50 e 15 anni, tragicamente decedute tra sabato e domenica scorsi presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso a seguito di una grave intossicazione. La causa scatenante del malore, che ha colpito anche il padre e marito, attualmente ricoverato, resta ancora avvolta nel mistero. L’ipotesi iniziale di una contaminazione della farina utilizzata in cucina con del topicida è stata categoricamente esclusa dalle indagini preliminari, riportando l’attenzione sugli alimenti ingeriti durante la Vigilia di Natale e nelle ore immediatamente precedenti. Oggi, con le autopsie in corso, si spera di ottenere le prime, cruciali risposte.

Gli accertamenti in corso, tuttavia, non si limitano all’analisi del cibo. È emerso che madre e figlia erano state visitate in ospedale per ben due volte prima del tragico epilogo, venendo dimesse con una diagnosi generica di “gastroenterite”. Questa circostanza ha portato all’apertura di un fascicolo che vede cinque medici indagati, chiamati a rispondere sulla correttezza delle procedure adottate e sulla tempestività delle cure prestate.

Le autopsie e gli alimenti sotto la lente

Le autopsie e gli alimenti sotto la lente

Autopsie alimentari: il cibo sotto la lente della scienza.

 

Le autopsie sui corpi di Antonella Di Ielsi e Sara Di Vita sono affidate all’esperienza del medico legale pugliese Benedetta Pia De Luca e del gastroenterologo abruzzese Francesco Battista Laterza, incaricati dalla procura. A questo complesso scenario si aggiungono i vari consulenti nominati dai legali delle famiglie delle vittime e degli indagati, testimoniando la delicatezza e la complessità del caso. Sono presenti anche gli avvocati delle parti coinvolte e il capo della Squadra Mobile, Marco Graziano, a garanzia della trasparenza e della correttezza delle procedure investigative. Vengono condotti approfondimenti meticolosi anche sui campioni di sangue prelevati alla madre al momento del ricovero, nella speranza di isolare eventuali tracce di sostanze anomale.

Nel frattempo, le condizioni del padre di Sara e marito di Antonella vengono definite “in miglioramento”. L’uomo, dopo il tragico epilogo che ha colpito la sua famiglia, è stato trasferito e ricoverato presso l’ospedale Spallanzani di Roma, dove gli accertamenti medici sono ancora in corso per determinare la natura esatta del suo malore e scongiurare ulteriori rischi. La pista della contaminazione della farina con veleno per topi, una delle prime e più inquietanti ipotesi, è stata definitivamente accantonata. Le indagini approfondite condotte nel mulino di famiglia, infatti, non hanno evidenziato alcuna traccia di sostanze tossiche, escludendo così un’eventuale matrice dolosa legata a tale elemento.

Un mistero che si infittisce: dall’avvelenamento ai medici indagati

Un mistero che si infittisce: dall'avvelenamento ai medici indagati

Dall’avvelenamento ai medici indagati: il mistero si infittisce.

 

Con l’esclusione della farina, i sospetti si sono nuovamente concentrati sugli alimenti consumati durante la tavolata di Natale. Gli investigatori stanno esaminando attentamente il cibo sequestrato dall’abitazione della famiglia: vongole, cozze, seppie, baccalà e funghi. Quest’ultimi, pur essendo confezionati e certificati, non sono stati esclusi dal cerchio delle indagini, a dimostrazione della completezza e della meticolosità con cui si sta procedendo. Non è stata esclusa neanche l’ipotesi di un avvelenamento da terzi, una possibilità che apre scenari ancora più complessi e inquietanti sulla vicenda.

La comunità attende con il fiato sospeso i risultati definitivi delle autopsie e delle analisi sui campioni di cibo, sperando che possano finalmente fare luce su quanto accaduto. La tragedia di Antonella e Sara ha scosso profondamente, non solo per la drammaticità degli eventi, ma anche per le domande aperte sulla gestione delle loro condizioni mediche prima del decesso. L’indagine sui cinque medici è un aspetto cruciale, volto a stabilire se vi siano state negligenze o errori nella diagnosi e nel trattamento della “gastroenterite” iniziale. Solo attraverso un’analisi approfondita di tutti gli elementi sarà possibile ricostruire la dinamica completa di questa dolorosa vicenda e fornire le risposte tanto attese dai familiari.