Sinistra Italiana: le tasse dei cittadini servono per la riapertura dell’Ospedale

543

Riceviamo e pubblichiamo

A dieci giorni dall’incendio dell’ospedale di Tivoli aumentano i disagi per la popolazione della valle dell’Aniene. Se da una parte stanno riaprendo alcuni ambulatori, la chiusura del Pronto Soccorso, che prendeva in cura quasi 100 persone al giorno, sta determinando un forte disorientamento e disagi sempre maggiori.

I vecchi e nuovi malati non stanno trovando risposte adeguate negli ospedali limitrofi, anzi. La chiusura del Pronto Soccorso di Tivoli sta mettendo in forte difficoltà il funzionamento dei Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri della ASL RM5, ma anche quelli delle Asl di Roma città.

Le scelte degli ultimi decenni di diminuire le spese sanitarie hanno causato un taglio dei servizi e del personale, portando tutti i presidi ospedalieri pubblici in forte sofferenza.

La scelta del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca di far fronte alla chiusura dell’ospedale di Tivoli affittando 178 posti letto presso cliniche private, per altro molto distanti da Tivoli, per sei mesi per una spesa di oltre 10 milioni di euro è una soluzione peggiore del male, perché utilizza soldi pubblici per sostenere la sanità privata, rinviando ancora una volta il rafforzamento delle strutture pubbliche e soprattutto le assunzioni di medici e infermieri bloccate da anni.

Questo con il rischio, come già avvenuto, che dopo i primi sei mesi ce ne saranno altri sei, poi ancora sei finché un’altra fetta della sanità pubblica verrà trasferita definitivamente ai privati.

Rocca prevede che ci vorranno sei mesi per la riapertura del Pronto Soccorso dell’ospedale di Tivoli e appena due anni e mezzo per costruire il Nuovo Ospedale Tiburtino (NOT) dietro le Acque Albule. Non vorremmo che la giunta di centrodestra del Lazio punti a prolungare lo stato di emergenza dell’ospedale san Giovanni in attesa dei molti anni necessari per realizzare il NOT.

Chiediamo che i 10 milioni di euro stanziati a favore delle cliniche private siano indirizzati in primo luogo alla RAPIDA RIATTIVAZIONE del Pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Tivoli e dei reparti ospedalieri ad esso connessi.

In secondo luogo siano investiti per potenziare le altre strutture di cura pubbliche della Valle dell’Aniene, l’ospedale di Subiaco e la Casa della salute di Palombara Sabina, più vicine ai 250 mila abitanti della valle; e nell’assunzione del personale necessario per il loro funzionamento ottimale.

Ogni prolungamento dei tempi di chiusura dell’ospedale di Tivoli e la conseguente frammentazione delle prestazioni di cura in altri presidi provocano un crescente disorientamento e grandi disagi ai cittadini bisognosi di cura; inoltre aumenta il rischio di trasferimento del personale sanitario di Tivoli, con la conseguenza che quando l’ospedale sarà riattivato non ci potrebbe essere più il personale sufficiente per farlo funzionare al meglio.

SINISTRA ITALIANA Circolo Valle dell’Aniene