La Deposizione di Tivoli, nuovo restauro per le preziose statue del 1.200. L’opera, al termine dell’esposizione nel Museo Civico di piazza Campitelli, prima di tonare al Duomo è stata “curata” dai restauratori. Ancora una volta, dopo il 1985, a finanziare gli interventi è stato il Rotary Club di Tivoli che, con l’appoggio della Cassa di Risparmio di Orvieto, e con il contributo del Comune, ha provveduto ad effettuare alcuni interventi.
I tecnici della soprintendenza si erano accorti, al momento dello spostamento tra la cattedrale di San Lorenzo, che si era leggermente rovinata, in alcuni punti, al rivestimento delle statue. Così, prima di riposizionarle, sono state sistemate.
“La Deposizione – hanno spiegato dal Rotary Club di Tivoli – era in uno stato di sofferenza dovuto al tempo. Si era rovinata parte della pergamena che ricopre le statue. Il Rotary si è offerto di contribuire per eseguire questo secondo intervento. Il primo, proposto nel 1985 e finito nel 1990, fu più importante”.
Per “salutare” il ritorno a casa dell’opera, giovedì pomeriggio alle 17, nella Cattedrale sarà celebrata una Messa Solenne dal vescovo Mauro Parmeggiani.
Nel 1985 il Rotary aveva proposto un primo intervento di restauro, poi terminato nel 1990, che consentì di ridare nuova vita alla prestigiosa opera del 1.200. Le statue, che raffigurano San Giovanni, la Madonna, Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea sotto la croce, il Cristo sulla croce e l’angelo che sporge per incoronarlo, erano state verniciate nel corso dei secoli. Erano coperte da uno spesso strato di vernice marrone scuro. I restauratori le sverniciarono scoprendo che in origine erano coperte di un gesso particolare, che le vesti erano colorate, e che non erano di legno di cedro ma di pioppo.
Il gruppo ligneo della Deposizione, studiata da molti critici tra cui Giulio Carlo Argan, sarà ora esposta in una cappella del Duomo.
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