Le “Aquae Salutari” nell’Antichità: Storia, Archeologia e Benessere alle Terme di Roma

Il 10 maggio conferenza con videoproiezione sulle antiche “Aquae Salutari” tra l’Etruria e il Lazio, una storia millenaria del termalismo. Un affascinante viaggio alla scoperta delle antiche acque salutari e dei maestosi impianti termali che hanno caratterizzato l’Etruria e il Lazio meridionale è in programma sabato 10 maggio 2025 alle ore 16.00 presso le Terme […]

Le “Aquae Salutari” nell’Antichità: Storia, Archeologia e Benessere alle Terme di Roma

Il 10 maggio conferenza con videoproiezione sulle antiche “Aquae Salutari”
tra l’Etruria e il Lazio, una storia millenaria del termalismo.

Un affascinante viaggio alla scoperta delle antiche acque salutari e dei maestosi impianti termali che hanno caratterizzato l’Etruria e il Lazio meridionale è in programma sabato 10 maggio 2025 alle ore 16.00 presso le Terme di Roma-Acque Albule. Il Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” di Guidonia Montecelio, con il patrocinio di Acque Albule – Le Terme di Roma, invita a una conferenza con video-proiezione curata da esperti del calibro di Marina Sapelli, Valentina Cipollari e Zaccaria Mari.
L’incontro si focalizzerà sull’intenso sfruttamento a scopo terapeutico delle acque calde e fredde nel Lazio fin dall’età protostorico-arcaica, un fenomeno paragonabile solo alla vivace attività termale del litorale flegreo. Sebbene le fonti letterarie e archeologiche testimonino questo antico legame con il benessere attraverso le acque, fu solo in epoca romana che sorsero veri e propri impianti termali monumentali. Questi luoghi divennero centri specializzati nelle pratiche di crenoterapia (cura attraverso le acque), balneoterapia (cura attraverso i bagni) e lutoterapia (cura attraverso i fanghi), spesso integrate da percorsi rituali dedicati alle Ninfe e a divinità mediche come Esculapio e Apollo.
La conferenza esplorerà le rinomate terme dell’Etruria, nate dalla fervente attività vulcanica secondaria, citando le celebri Aquae Apollinares (Vicarello e Stigliano), Caeretanae (Cerveteri) e Tauri (Civitavecchia). Non mancherà un’analisi delle importanti stazioni termali del Lazio meridionale, come le Aquae Neptuniae (Terracina) e Vescinae (Castelforte – Minturno), e di quelle del Lazio centrale, tra cui spiccano le fredde Aquae Cutiliae in area sabina (Cittaducale).
Un focus particolare sarà dedicato alla Statio ad Aquas Albulas, situata nel territorio di Tibur (l’antica Tivoli). Questa località termale, la cui importanza è testimoniata dalla sua presenza nella Tabula Peutingeriana (IV secolo d.C.), al XVI miglio dalla via Tiburtina, ha visto recenti ricerche topografiche e scavi rivelare l’antico tracciato viario che conduceva alle terme.
Le sulfuree Aquae Albulae, celebrate dai più illustri medici dell’antichità e identificate con i suggestivi laghetti delle Colonnelle e delle Isole Natanti (oggi noto anche come Lago della Regina, legato alla figura di Zenobia), vantano una storia millenaria. Già nell’età del Bronzo erano frequentate dai pastori per la cura del bestiame, mentre il loro uso idroterapico si sviluppò a partire dal II secolo a.C. Il primo balneum pubblico sorse in epoca augustea, frequentato dallo stesso imperatore per alleviare i suoi reumatismi, e fu poi notevolmente ampliato sotto Adriano. La sacralità della sorgente Albula è testimoniata da epigrafi votive, tra cui quella in versi dedicata al cavallo Samis.
Un’occasione imperdibile per immergersi nella storia millenaria del termalismo e scoprire il profondo legame tra le acque e il benessere nel mondo antico, proprio nel luogo che ha visto fiorire questa tradizione.
L’ingresso è libero.
Per informazioni:
389-4862765;
338-9566506