Alatri, serra domestica smascherata | Tre piante di cannabis e 200 grammi di marijuana: arrestato un 63enne
Carabinieri (Pexels) - NotiziaLocale
Perquisizione dell’Aliquota Radiomobile: sequestrate piante con infiorescenza, droga già pronta allo smercio e attrezzatura per la coltivazione. L’uomo, con precedenti, è finito ai domiciliari.
Scoperta una serra domestica ad Alatri. I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R. della Compagnia hanno arrestato un 63enne del posto, già noto alle forze dell’ordine per precedenti anche specifici, con l’accusa di coltivazione, produzione e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Nel corso del blitz i militari hanno rinvenuto tre piante di Cannabis indica con infiorescenze, oltre a quasi 200 grammi di marijuana già confezionata e pronta per essere immessa sul mercato.
L’operazione rientra nell’attività quotidiana di prevenzione e contrasto ai reati, in particolare allo spaccio, che la Compagnia Carabinieri di Alatri porta avanti su tutto il territorio. Secondo quanto ricostruito, l’uomo era stato da tempo monitorato: movimenti, orari e frequentazioni avevano insospettito i militari, che hanno deciso di passare all’azione con una perquisizione domiciliare.
Il controllo in casa: serra nel seminterrato e marijuana pronta allo smercio
Quando i Carabinieri hanno bussato alla porta del 63enne, le verifiche sono scattate in ogni ambiente dell’abitazione. Nella parte retrostante del giardino sono state trovate tre piante di cannabis già in fase avanzata, con le cime in maturazione. All’interno, in un locale del seminterrato, i militari hanno individuato una stanza interamente adibita a serra, completa di quanto necessario per la coltivazione indoor: sistemi di illuminazione e aerazione, spazi per l’essiccazione e scaffalature per l’alloggiamento dei vasi.
La marijuana già lavorata era invece occultata in una scatola, pronta per lo smercio al dettaglio. In casa sono stati sequestrati anche materiali per il confezionamento delle dosi e tre bilancini di precisione, strumenti tipicamente utilizzati per suddividere lo stupefacente in piccole quantità. Complessivamente, tra piante e infiorescenze essiccate, il volume di droga rinvenuto lascia ipotizzare una produzione in grado di alimentare una rete di spaccio locale.

L’iter giudiziario: sequestri, perizia e arresti domiciliari
Quanto sequestrato è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria, che ha nominato un perito per le analisi di laboratorio sulla sostanza. Il 63enne è stato accompagnato in caserma, dove i Carabinieri hanno formalizzato l’arresto; al termine degli atti di rito è stato disposto il regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione, in attesa degli ulteriori sviluppi del procedimento.
L’operazione, spiegano i militari, si inserisce in un piano di controlli mirati su aree considerate sensibili per traffici e scambio di sostanze. La scelta di intervenire dopo un periodo di osservazione ha permesso di cogliere l’uomo nella disponibilità sia della coltivazione sia della detenzione di marijuana “lavorata”, con un quadro probatorio che comprende piante, prodotto finito e strumenti ritenuti funzionali allo spaccio.
La presenza della serra in ambiente domestico conferma un trend già noto agli investigatori: piccoli impianti “fai da te”, spesso allestiti in garage o seminterrati, che garantiscono raccolti periodici e un flusso costante di sostanza pronta per il mercato. In questi contesti la rapidità del sequestro è decisiva per interrompere la filiera che va dalla coltivazione alla vendita al dettaglio.
Il procedimento penale farà il suo corso nelle prossime settimane. Intanto, il sequestro di piante, marijuana e strumenti di pesatura e confezionamento rappresenta il risultato concreto di un’attività che le pattuglie dell’Aliquota Radiomobile svolgono quotidianamente: prevenire e reprimere i reati legati agli stupefacenti, a tutela della comunità e della vivibilità dei centri abitati.
