Tari, città più care e più economiche: le nuove tariffe cambiano il conto in bolletta | Quanto si paga davvero secondo i dati ufficiali
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Le nuove analisi sulle tariffe Tari rivelano differenze enormi tra le città italiane: alcune famiglie pagano oltre il doppio rispetto ad altre, mentre i rincari del 2025 confermano un divario sempre più evidente.
L’ultima indagine riporta un’Italia spaccata in due anche sul fronte della tassa rifiuti. Tra Nord e Sud, tra città turistiche e centri medio-piccoli, il costo annuale della Tari varia in modo significativo, al punto che una famiglia di tre persone può arrivare a spendere centinaia di euro in più semplicemente cambiando Comune di residenza. Una disparità che pesa sempre di più sui bilanci domestici.
Le tariffe 2025 sono state aggiornate alla luce dei nuovi piani economici per la gestione dei rifiuti e riflettono sia la qualità del servizio offerto, sia i costi di smaltimento, sia l’efficienza delle aziende che gestiscono il ciclo. I risultati mostrano una geografia complessa, con città che continuano ad aumentare i costi e altre che invece riescono a contenerli.
Le città dove si paga di più e quelle più convenienti
Secondo i dati analizzati da Open, la tassa rifiuti più cara continua a registrarsi in alcune città del Centro-Sud, dove il costo medio supera abbondantemente i 450 euro l’anno per una famiglia tipo. A incidere maggiormente sono le difficoltà strutturali nella raccolta, la scarsa percentuale di differenziata e gli elevati costi di conferimento negli impianti. In alcune realtà urbane il conto può arrivare anche oltre i 500 euro annui.
Dall’altra parte della classifica, le città più economiche si trovano soprattutto al Nord-Est e in alcuni capoluoghi dell’Emilia-Romagna, dove la gestione è più efficiente e la differenziata supera ampiamente la media nazionale. Qui la Tari può scendere sotto i 300 euro l’anno. La distanza tra i due estremi supera anche i 200 euro, un divario che continua a crescere.

Perché le tariffe cambiano così tanto da città a città
A determinare la Tari non è solo la quantità di rifiuti prodotta, ma l’intero ciclo di gestione: raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento. Le città che dispongono di impianti moderni, alta differenziata e costi operativi contenuti riescono a mantenere tariffe più basse, mentre i Comuni che dipendono da impianti lontani o da società meno efficienti trasferiscono i costi direttamente ai cittadini.
La legge prevede che la Tari copra integralmente il servizio, senza margini di bilancio. Per questo una gestione inefficace si traduce inevitabilmente in un aumento delle bollette. Il 2025 conferma quindi un quadro già noto: dove il sistema funziona, si paga meno; dove fatica, la Tari diventa un peso rilevante per le famiglie.
