Castel San Pietro Romano: dal borgo prenestino alla corona “più bello del Mediterraneo” | come ha vinto Legambiente e cosa cambia per i visitatori
Castel San Pietro Romano al tramonto ( instagram)
Castel San Pietro Romano, arroccato sui Monti Prenestini e affacciato sulla campagna romana, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento ambientale che lo consacra simbolicamente come uno dei borghi più suggestivi del Mediterraneo, rafforzando l’attenzione sulla sua tutela e sulla qualità dell’accoglienza.
Secondo le informazioni storiche, questo borgo la cui identità affonda nelle radici dell’antica Praeneste, è noto per la sua posizione dominante sul Monte Ginestro e per la capacità di conservare un impianto urbanistico coerente con il suo passato. Castel San Pietro Romano ha attraversato i secoli mantenendo un equilibrio raro tra architettura, paesaggio e storia, elementi che lo hanno reso un caso emblematico nel panorama dei borghi laziali. La sua immagine compatta, fatta di vicoli, resti archeologici e panorami vastissimi, è parte integrante del fascino che lo ha portato a ricevere una corona simbolica come “più bello del Mediterraneo”.
Il riconoscimento attribuito da Legambiente, in un contesto dedicato alla valorizzazione dei territori virtuosi, premia proprio la capacità di un borgo di custodire il proprio patrimonio ambientale e culturale. Castel San Pietro Romano, noto per essere stato scelto come set cinematografico e per i suoi interventi di salvaguardia del centro storico, rappresenta un modello di recupero non invasivo e di gestione sostenibile del paesaggio. Questo rende comprensibile come abbia conquistato un ruolo di eccellenza all’interno delle realtà mediterranee analizzate dall’associazione.
Un borgo prenestino tra storia, archeologia e tutela del territorio
Castel San Pietro Romano sorge nell’area dell’antica Praeneste, e la sua storia è intrecciata alle vicende della città latina che dominava l’area già in epoca preromana. Le tracce del passato sono tuttora visibili nei resti archeologici del santuario della Fortuna Primigenia e nelle strutture che riemergono lungo i percorsi del monte. Questo legame profondo con la storia ha favorito, negli ultimi decenni, politiche di conservazione attente alla valorizzazione del patrimonio culturale, contribuendo alla percezione del borgo come un unicum mediterraneo.
Il paese, che nel corso del Novecento ha conosciuto una fase di spopolamento, è stato oggetto di un’opera di recupero progressiva che ha riportato in vita case, cortili, scorci e spazi pubblici. Tale rinascita è stata resa possibile da una gestione vigile e sensibile al contesto naturale in cui il borgo è immerso: il paesaggio prenestino, fatto di colline e vallate che si aprono verso l’Agro romano. È questo equilibrio tra tutela storica e paesaggio naturale a rappresentare uno dei criteri che Legambiente ha considerato nel conferire un riconoscimento che parla di qualità e visione.

Cosa cambia per i visitatori dopo il riconoscimento
Per chi arriva a Castel San Pietro Romano, il premio ricevuto non si traduce solo in un’etichetta prestigiosa, ma in un segnale di attenzione crescente. La visibilità generata dal riconoscimento spinge infatti verso un aumento degli arrivi, soprattutto nel fine settimana, rendendo necessario organizzare la visita con maggiore consapevolezza. La domanda che molti si pongono è cosa cambi concretamente: il borgo resta fedele alla sua dimensione raccolta, ma cresce l’impegno nella gestione dei flussi e nella cura degli spazi, così che l’incremento turistico non comprometta la quiete che lo contraddistingue.
Il nuovo interesse porta inoltre benefici alla rete di accoglienza locale, dai punti panoramici alle piccole attività culturali e gastronomiche, incoraggiando un turismo lento e rispettoso. I visitatori trovano percorsi meglio segnalati, un’attenzione maggiore alla conservazione del centro storico e iniziative volte a raccontare la storia prenestina. Allo stesso tempo, la corona simbolica ricevuta da Legambiente accentua la responsabilità collettiva nel mantenere vivo il borgo: venire qui significa immergersi in un equilibrio delicato, che va protetto mentre lo si ammira. È questo il vero cambiamento per chi arriva: la consapevolezza che la bellezza di Castel San Pietro Romano non è solo da osservare, ma da custodire.
