Via libera alla ZLS dal Governo Meloni | Nasce la Zona Logistica Semplificata: cosa cambia per gli investimenti e l’occupazione
Giorgia Meloni (Wiki) - NotiziaLocale
Con la firma del sottosegretario Alfredo Mantovano diventa operativa la ZLS del Lazio: iter più rapidi, sportelli dedicati e credito d’imposta per attrarre imprese e capitali. La Regione: “Strumento storico per la competitività”.
Semaforo verde alla Zona Logistica Semplificata del Lazio. Il provvedimento, firmato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, chiude un percorso avviato anni fa e apre una fase nuova per il sistema produttivo regionale. L’obiettivo è chiaro: rendere più competitive le imprese, promuovere investimenti e creare occupazione, mettendo in rete aree industriali e portuali. Si tratta di una leva attesa da tempo e fortemente sostenuta dall’amministrazione guidata da Francesco Rocca, che rivendica un lavoro di confronto capillare con enti locali, associazioni di categoria e sindacati.
La ZLS introduce un contesto amministrativo più favorevole per chi produce, investe e assume. Nella cornice definita dal decreto sono previste procedure autorizzative accelerate, sportelli unici dedicati e un pacchetto di agevolazioni che comprende, come misura di punta, il credito d’imposta specifico per gli investimenti nelle aree ZLS. Si punta così a ridurre i tempi di attesa tra progetto e cantiere, a tagliare i costi indiretti legati alla burocrazia e a dare certezza delle regole agli operatori economici che scelgono il Lazio per far crescere stabilimenti, logistica e filiere.
Cosa prevede la ZLS del Lazio: semplificazioni, incentivi e un presidio dedicato
Secondo la Regione, l’architettura della ZLS è costruita per collegare in modo più stretto i poli industriali con le aree portuali, così da favorire export, approvvigionamenti e servizi di trasporto. Le imprese che operano nelle aree comprese nel perimetro potranno contare su iter snelli, tempi vincolati per i pareri e canali di dialogo con la pubblica amministrazione pensati per evitare rimbalzi tra uffici. Al centro c’è anche il capitolo fiscale, con il credito d’imposta introdotto dal Governo che rafforza l’attrattività degli investimenti materiali e immateriali.
La vicepresidente e assessora allo Sviluppo economico sottolinea il valore del coordinamento tra Regione, enti locali, Autorità di Sistema Portuale e mondo imprenditoriale. La Regione ha attivato un’Area dedicata alla ZLS all’interno della Direzione Programmazione Economica, con il compito di accompagnare l’attuazione, presidiare le semplificazioni e orientare imprese e territori nelle prime fasi operative. La scelta è chiara: affiancare gli investitori dal primo contatto fino all’apertura dell’impianto, riducendo attriti e incertezze che in passato hanno frenato opportunità e occupazione.
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Perché è uno snodo strategico: portualità, filiere e impatto su export e Pil
La scommessa della ZLS è trasformare in vantaggio competitivo la posizione logistica del Lazio, dove porti, retroporti e distretti produttivi possono dialogare in modo più efficiente. La connessione stretta tra aree portuali e aree industriali è pensata per accelerare i flussi di merci in ingresso e in uscita, migliorare i tempi di consegna, ottimizzare i costi di trasporto e rendere più fluide le catene di fornitura. Per i settori logistico-portuali e manifatturieri significa una piattaforma più solida su cui pianificare ampliamenti, riconversioni e nuovi stabilimenti.
Il presidente Francesco Rocca parla di “leva straordinaria” per lo sviluppo, ricordando che nel 2025 i principali indicatori economici del Lazio – in particolare export e Pil – hanno già mostrato segni di crescita e che la ZLS può innestare un’ulteriore spinta. L’assessore al Bilancio Giancarlo Righini definisce la firma del decreto un “risultato storico” che chiude un dossier rimasto troppo a lungo sospeso e apre una fase “concreta e operativa” per attrarre nuovi investimenti con strumenti finalmente competitivi rispetto ad altre regioni e ad altri scali del Mediterraneo.
Se il disegno funzionerà, l’effetto atteso è un circolo virtuoso capace di generare ricadute in decine di Comuni: più investimenti privati, più occupazione qualificata, più domanda di servizi connessi. Il ruolo degli sportelli unici e delle corsie veloci per i pareri sarà decisivo per trasformare gli annunci in cantieri, così come la capacità di mappare le aree disponibili, garantire certezza urbanistica e ambientale e accompagnare le imprese nella fase autorizzativa.
